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Le risposte devono arrivare dal mercato

Le scelte di Pecchia non convincono, ma per migliorarle serve completare la rosa

Matteo Fontana

Il guaio della partita persa dal Verona con il Napoli è che ci si è fermati a guardare il dito e non la luna. Comprensibilmente, sia chiaro. La scelta di Fabio Pecchia di lasciare fuori Giampaolo Pazzini è stata discutibile. Più che sul piano tattico – legittima l’idea del tecnico di avere maggiore velocità davanti, teorema comunque indimostrabile –, l’errore è stato emotivo. Escludere il capitano, il leader della squadra, il simbolo del riscatto gialloblù, significa esporsi al vento della critica. Cosa che fa parte del ruolo dell'allenatore (che per questo viene pagato, anche) ma che non giova agli equilibri che spesso determinano l’umore di un ambiente, sia all’interno che all’esterno.

Non ci interessa entrare nel merito degli attacchi via social. Ieri c’è toccato vedere persino una schermata con una presunta dichiarazione di Pecchia che avrebbe sostenuto di aver rischiato di esultare al primo gol del Napoli: di fake news è pieno il mondo, ed è per questo che, al di là del calcio, si va di male in peggio. Il problema è che c’è chi ci abbocca e offende non soltanto gli altri, ma pure se stesso. Piuttosto, parliamo di pallone. Lo sbaglio di Pecchia è stato, ancor più che non far partire titolare Pazzini, rimpiazzarlo con Bessa, tolto dalla naturale posizione di mezz’ala. Bessa deve essere il fulcro del gioco del Verona. Gettato là davanti, a inseguire traiettorie aeree impossibili, non serve a nulla.

Detto questo, togliamo gli occhi dal dito e guardiamo la luna. Ossia: perché Pecchia ha preso certe decisioni? Metti in panchina il Pazzo e lo sostituisci con un talentuoso centrocampista adattato a compiti per lui indecifrabili: un pastrocchio. La luna da scrutare è un mercato che deve dare delle risposte al Verona e al suo allenatore (che non ha mancato di sollecitarne spesso, con il suo ripetuto “Siamo corti in attacco”) e farlo alla svelta. Sadiq è perso, Cutrone quasi, visto che salvo sorprese resterà al Milan, e comunque su di lui era già in vantaggio il Crotone. Kishna, che sembrava dovesse rientrare nel “pacchetto Caceres” con la Lazio, è vicinissimo al Torino.

Tocca a Filippo Fusco trovare le soluzioni al rebus. Ma, più che al direttore sportivo, le domande vanno rivolte alla proprietà. Occorrono investimenti. Al tavolo verde della Serie A non sono ammessi giocatori che non facciano delle puntate accettabili. Maurizio Setti, adesso, ha la necessità di intervenire per allungare nella qualità e nella quantità la rosa dell’Hellas, ad ora incompleta.

Per fortuna manca ancora qualche giorno al momento in cui il croupier pronuncerà il fatidico “Rien ne va plus”.

 

 

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