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L’INTER NON FA SCONTI: VERONA SCONFITTO 4-2
SUBITO SOTTO DI DUE GOL, I GIALLOBLU’ NON RIESCONO A RIMONTARE. IN GOL MARTINHO E ROMULO
Un Verona troppo molle china il capo all’Inter. Finisce 4-2 a Milano una partita sempre controllata dai padroni di casa, con un Hellas distante dalle spettacolari prestazioni cui aveva di recente abituato. I due gol realizzati rendono meno amano il risultato.Troppe, invece, le incertezze difensive, che costano caro.
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In avanti c’è Martinho, preferito a Gomez, con Toni e Iturbe.
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Partenza razzo dell’Inter, l’avvio timoroso del Verona condiziona la gara. Perché dopo nove minuti Jonathan piazza un gol in mischia dopo un corner, ma è il rocambolesco raddoppio, tre minuti dopo, di Palacio, sempre da palla inattiva (con deviazione decisiva di Moras), a mettere la gara in netta salita per i gialloblù.
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L’Hellas è tramortito. Le folate di Guarin, di Jonathan e Palacio mettono a dura prova la linea difensiva, retta sufficientemente dal solo Maietta. Iturbe spinge poco, lo fa al 25’ ispirando Toni che ci prova di testa. Al 32’ il dominio Inter si spezza. Martinho approfitta di un regalo dei centrali nerazzurri, va e trafigge Carrizo. Per qualche minuto il Verona torna in gara e si risveglia, prima che Cambiasso piazzi il 3-1 dopo un palo centrato da Palacio. Toni zoppica ma resta in campo. Solo lui può tenere viva la speranza.
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La ripresa parte che peggio non si può, con l’Inter in grado di saltare i gialloblù con troppa facilità. Così arriva la quarta rete, ad opera di Rolando, abile a intrufolarsi tra le balbuzie difensive dell’Hellas. Ma anche il centrocampo soffre. Jorginho non incide, e nemmeno Donati, sostituito da Donadel, Finita? No. Perché dopo venti minuti di accademia (Belfodil al posto di Palacio) i nerazzurri la credono già vinta e calano. Così Romulo sveglia la partita con un guizzo e tiro dal limite che trafigge Carrizo. Mandorlini, sul 4-2, infila Cacia per Agostini. Il super bomber dello scorso anno, però, non riesce a incidere. E’ Iturbe che tiene viva la speranziella. Al 35' l'arbitro Celi fischia fallo in attacco a Toni che poi insacca. Vane le sue proteste. Al 38’ Mandorlini rischia tutto togliendo Cacciatore per Gomez. Ma l’abbondanza di attaccanti non è proporzionale alle occasioni create. L’Inter si chiude, e finisce lì. Anzi no. Moras e Belfodil litigano dopo il fischio e si pigliano uno sciocco (anche se eccessivo) cartellino rosso.
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Non può essere sempre festa. Il Verona può rifarsi presto: tra quattro giorni arriva la Sampdoria. Tornando battaglieri, come sempre tra le mura amiche, possono tornare anche i punti.
ANDREA SPIAZZI
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