“Può dirlo
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Martinelli: “Pronto per le emozioni dei playoff”
Parla il presidente: "Partiamo alla pari con le altre. E questo Verona sta bene"
forte: ormai c’ho fatto l’abitudine a queste stagioni che non finiscono mai. E
da un lato è un bene, perché significa che noi ci siamo sempre. Dall’altro ci
becchiamo un bel po’ di palpitazioni in più. Ma basta che dopo tutto finisca
bene e siamo contenti, eh…”. Nell’Hellas che cerca di agguantare il biglietto
per la A, lo specialista è lui. Giovanni Martinelli, per il terzo campionato di
fila, vede il Verona giocarsi la promozione ai playoff. Il presidente sospira:
“Questo sono sfide piene di adrenalina: sensazioni che non si possono
trasmettere limitandosi alle parole. Cosa provo? Sono pronto. Prontissimo. Come
lo è la squadra”. Nel 2010, in Prima Divisione, esonerato Remondina e
traghettato da Vavassori, eliminò il Rimini, l’Hellas, e perse in finale con il
Pescara: 2-2 all’andata, sconfitta per 1-0 al ritorno. L’anno passato, storia meravigliosamente
nota, con il Sorrento affondato e la Salernitana battuta al Bentegodi per 2-0,
rendendo superflua la sconfitta per
1-0 all’Arechi. Piazza Bra invasa da migliaia di tifosi in festa, l’invasione
in stile Beatles della pista d’atterraggio dell’aeroporto di Vilfranca. La B colta
come l’ultimo fiore di una primavera mitica: “Un ricordo unico. E lo vogliamo
rivivere”.Presidente Martinelli,
partiamo dalla fine: più soddisfatto per il raggiungimento dei playoff o più
rammaricato per la A diretta sfuggita sul più bello?
“Sarò sincero: quando
sei a tre metri dalla cima e la vedi lì non puoi non avere l’acquolina in
bocca. Potevamo farcela. Ma il vento non è girato nella nostra direzione.
Quindi va bene così: tutti bravissimi, grande stagione, grande Verona. E non
finisce qui".Il Torino e il Pescara
hanno avuto la meglio, superando i testa a testa di queste settimane. Onore al
merito?“D’accordo, anche se
io mi tengo stretto l’Hellas. Buon per loro che sono già stati promossi, ma
preferisco il gioco del Verona a quello di chiunque. Già, ha capito bene: anche
a quello, seppure giustamente elogiato, del Pescara”.La griglia dei playoff
è già definita, ci sono da completare gli abbinamenti. All’Hellas toccherà o il
Varese o la Sampdoria: chi vorrebbe incontrare?
“Una o l’altra cambia
niente. Quel che ho imparato, in questi anni, è che non c’è nulla che possa
essere prevedibile, nel calcio. E, quando sei ai playoff, questo ragionamento
deve essere ancor moltiplicato esponenzialmente”.
Di conseguenza,
presidente, quante possibilità ha il Verona di essere promosso?“Tante quante ne hanno
Sassuolo, Varese e Sampdoria: dunque, per un puro calcolo matematico, il 25
percento a testa. Non ci sono favorite, nessuno può pensare di avere un
vantaggio. Anche se è logico che il terzo posto qualche utilità pratica in più
te la dà”.Da più parti si parla
di una Samp in pole position per la serie A. Come valuta queste opinioni?
“Non credo che sia
così. Si continua a discutere del peso della Sampdoria, di fattori ambientali
che le darebbero chissà quale margine superiore agli altri. Lasciamo stare: non
può andare in questo modo. Chiacchiere”.
L’anno passato i gol
per la B li segnò Nicola Ferrari. Su quale dei suoi ragazzi punta per decidere i
playoff di questo campionato?
“Verissimo che le reti
di Ferrari furono determinanti, ma a vincere fu la squadra. E identica cosa mi
aspetto ora. Ha visto la partita con il Varese? Mi trovi un solo giocatore che
sia stato meno che eccellente. Se saremo quelli di sabato faremo parecchia
strada”.
C’è un segreto per
vincere partite come queste?
“Non sono io quello
che ha il compito di indicarlo. La domanda è da porre, eventualmente, ad Andrea
Mandorlini. E lui sa come si fa: mi pare che l’abbia già dimostrato
abbondantemente, non trova?”.
Tre stagioni, tre
playoff. Presidente, che cos’ha imparato da queste esperienze?“Che bisogna inseguire
l’obiettivo con totale fiducia e farlo finché c’è una speranza, che sia grande
o ridotta non importa. Al mio primo anno siamo arrivati agli spareggi scarichi.
L’anno passato, all’opposto, eravamo carichi. Stavolta stiamo bene, la condizione
è valida. Ed è per questo che conto di provare altre fortissime emozioni”.
E potrebbe essere,
questo, il suo ultimo atto da proprietario dell’Hellas…
“Non diamo per fatte
cose che non lo sono ancora. La trattativa con Maurizio Setti è in corso, ma non
c’è nulla di firmato. Quel che cerco è sempre un compagno di viaggio. Ma, al di
là dell’esito di questi playoff, io ci sarà ancora all’interno del Verona. E il
mio desiderio è immaginare l’Hellas sempre più in alto”.
Matteo Fontana
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