Giovanni Martinelli ha rilasciato al Corriere di Verona in edicola oggi una lunga intervista, a partire dallo stato della trattativa con Maurizio Setti, per passare alla sua intenzione di avere finalmente un socio al proprio fianco, per chiudere con il desiderio sempre forte di vedere approvato il progetto di uno stadio di proprietà. Ecco il testo integrale delle dichiarazioni del presidente dell'Hellas.VERONA – “Tutto quello
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Martinelli su Setti: “Nulla di chiuso, ma se entra sarà per il bene dell’Hellas”
Il presidente al Corriere di Verona: "Lo stimo. E cerco un compagno di viaggio"
che faremo sarà per migliorare l’Hellas, non certo per peggiorarlo”. Il
trambusto prodotto dalle dichiarazioni di Maurizio Setti, che ha anticipato di
essere ormai sul punto di rilevare l’80 percento del pacchetto azionario del
Verona, non ha turbato Giovanni Martinelli. Il presidente placa le indiscrezioni
(francamente, ben più di queste) sui cambiamenti societari in divenire in via
Torricelli. Punto e a capo, nulla di definitivo è stato scritto, firme su
contratti non ce ne sono e Martinelli lo precisa subito: “Posso comprendere che
Setti si sia lasciato andare alle espressioni che ho letto. Da parte sua c’è
una gran voglia di entrare nell’Hellas. Ma non c’è niente di fatto, ve lo posso
assicurare”.
Presidente Martinelli,
quindi non si parla di preliminari già sottoscritti o qualcosa che dia a Setti una
quota rilevante del Verona?
“Assolutamente no.
Siamo in contatto, lo confermo. E io, di lui, ho grande stima: è una brava
persona, corretta e perbene. Per adesso, però, non è ancora all’interno
dell’Hellas”.Lo sarà dopo il 30
giugno?“Questo lo vedremo. E
non posso nemmeno dire della percentuale che potrebbe acquistare. L’80
percento, o il 90, oppure il 20: sono punti che non sono stati chiariti”.D’altro canto,
presidente, lei vuole sempre un compagno di viaggio…
“Questo sì. Lo cerco
da sempre, dal primo momento in cui ho acquisto il Verona. E neanche l’ho mai
nascosto. Ma, a fronte di tante parole, si è visto poco”.Ed ecco Setti, quindi,
no?“Mi ripeto: la persona
non si discute. Io capisco la stampa, voi giornalisti fate il vostro mestiere e
non lo contesto. Tuttavia non è giusto metterlo alla berlina, attaccarlo,
rigirarlo come un calzino per cercare qualcosa che non va. Se verrà a darmi una
mano sarà per il bene dell’Hellas”.
Dopo questi tre anni e
mezzo nella stanza dei bottoni del Verona non la farebbe soffrire l’idea di non
avere più la maggioranza?
“Mi sembra ancora una
volta prematuro parlarne. Niente è stato concluso, e non mi è dato sapere se
qualcosa sarà poi effettivamente concluso. Ci confrontiamo, questo sì. Si
discute sulla base degli ottimi rapporti che intercorrono tra me e Maurizio
Setti, con cui c’è una conoscenza avviata. Ma quel che accadrà non è possibile
da stabilire ora. Preferisco pensare a tutt’altra cose, che sono più urgenti”.
Ovvero, presidente?“La partita di lunedì
(domani, ndr) con l’AlbinoLeffe. Un appuntamento importantissimo. Vogliamo
continuare ad inseguire il nostro sogno. Non dipende solamente da noi, è vero,
visto che non possiamo prescindere dal risultato delle nostre dirette
concorrenti. Ma dobbiamo vincere per crederci".Presidente, le
elezioni, a Verona, si sono concluse con un trionfo di Flavio Tosi. Questo
risultato avvicina l’approvazione del progetto del nuovo stadio dell’Hellas
alla Marangona?
“Dopo il voto non ho
ancora avuto modo di incontrarmi con il sindaco e il suo staff. Lo faremo
prossimamente. Non posso dire se siamo più o meno vicini alla realizzazione
della nostra idea. Che è, ci tengo a ribadirlo, il futuro del Verona”.
La Juventus, con il
suo impianto privato, ha appena dichiarato 14 milioni di euro di ricavi per
questa stagione…
“Se anche noi ne
incassassimo dieci di meno, se prendessimo, dal nostro stadio, 4 o 5 milioni,
saremmo sempre davanti a cifre importanti, ad un introito utile alla gestione
del club. Ma non è la questione dei soldi quella che mi sta a cuore”. Qual è il suo
obiettivo, presidente? “Dare ai tifosi
dell’Hellas una loro casa. Un posto in cui sentirsi bene, per vedere il Verona
nelle condizioni migliori, non essere come in gabbia. Avere strutture
soddisfacenti, servizi igienici curati e puliti, tutta una serie di possibilità
che, al momento, non ci sono. Sarebbe bello, no? Io ci spero. Di più: ci conto”.
Matteo Fontana
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