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NAPOLI SPIETATO, VERONA KO

Cuore gialloblù, ma Mertens, Insigne e Dzemaili siglano il 3-0

Redazione Hellas1903

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Verona ko al Bentegodi per la seconda volta. Il Napoli si impone 3-0, e porta a casa con merito la vittoria. Ma il risultato inganna per quello che si è visto in campo, perché l’Hellas ha comunque tenuto testa ai partenopei per più di un tempo.

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Formazione annunciata quella del Verona. Mandorlini si affida agli undici consolidati, con Toni, Iturbe e Gomez in avanti. Nel Napoli Pandev la fa da trequartista con Callejon e Mertens ai fianchi, Higuain punta avanzata.

Sfottò tra tifoserie ma nulla di particolare prima dell’avvio, anche se si percepisce che non si tratta di una gara come le altre. Sono in 24 mila sugli spalti, con circa 800 partenopei appollaiati in cima alla Nord.

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Partono molto bene i gialloblù che cercano di spiegare subito agli avversari la legge del Bentegodi. Fernandez al 4’ scivola con palla al piede e per poco Toni non si libera in area. Al 10’ Romulo se ne va a destra, mette dentro per Toni che in scivolata calcia sul fondo. Il Napoli sbaglia facili palloni e il primo quarto d’ora è tutto gialloblù, sempre primi sul pallone, attenti dietro e pronti a scattare pericolosamente in avanti. Scrosciano gli applausi. Mertens e Armero provano a svegliarsi, ma la loro combinazione va sul fondo al 15’. Fernandez butta giù Toni senza complimenti a centrocampo. Il possesso palla è gialloblù. Il Napoli capisce che l’Hellas ne ha di più, rallenta il ritmo, prende fiato. Higuain piazza una botta dal limite al volo, improvvisa, al 25’, ma Rafael respinge con sicurezza. Non può nulla però, sulla magia di Mertens, che al 26’ entra in area a sinistra e piazza un perfido destro a giro che si insacca sul palo opposto nonostante il tuffo di Rafael. Sunto fino a qui: il Verona gioca, ma è il Napoli che segna. La rete spegne in parte la grinta del Verona, che però è bravo a compattarsi dietro. Fatto il golletto (gran gol in verità) il Napoli punta a controllare, errore già fatto a Verona da Milan e Parma.

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Iturbe e Toni cercano di far valere il loro potenziale, Romulo e Jorginho di portar su palloni. Hallfredsson di bloccare con decisione i playmaker partenopei. Al 36’ Higuain si libera a destra e incrocia il tiro, la palla esce di poco. Basta lasciar un metro a questi, e sei spacciato. Al 41’ Romulo è fermato in fuorigioco davanti al Rafael azzurro. L’altro, il gialloblù, fa una prodezza delle sue su Callejon lanciato in contropiede. C’è la Roma, intanto, che le suona al Genoa: il Napoli non vuole mollare la presa e chiude il tempo in vantaggio, mancando Gomez una buona opportunità al 45’.

Prova subito a mettere pressione l’Hellas, in avvio di ripresa. Toni al 3’ ha la palla buona in contropiede, ma dal limite spara addosso a Rafael. Iturbe scatta, e un cross di Romulo vede Toni anticipato. Contropiede Napoli, Maietta in angolo su Higuain, la gara è spettacolare. Pandev si divora il raddoppio al 10’ libero in area, con un tiro a volo alle stelle. Rafael c’è su Dzemaili. Gomez, invece, è lento a capire il suggerimento di Toni al 14’. Pandev spreca ancora un minuto doposervito al bacio quasi sul dischetto. La difesa del Verona trema, quando gli attaccanti avversari avanzano centralmente con rapidissime triangolazioni. E’ davvero la più bella gara dell’anno, con continui cambi di fronte e due squadre sul punto di segnare quasi ad ogni azione. Al 20’ Mandorlini si gioca la carta Martinho, esce uno stanco Hallfredsson e il Verona passa al 4-2-4, che si rivela purtroppo una scelta sbagliata, offrendo più spazio all’avversario a centrocampo. Benitez, invece, mette Lorenzo Insigne al posto di Pandev 25’ Cacciatore calcia male su corner, parte il Napoli, e fermano Higuain in angolo. Da lì nasce il 2-0, con Maggio che scambia, va sul fondo e mette in mezzo. Dormono tutti tranne Insigne, che segna da un passo al 26’ e poi stupidamente mostra le orecchie al pubblico, innescando un putiferio sugli spalti. Il Verona crolla, e il Napoli in contropiede ammazza la gara al 29’ con Dzemaili solo soletto. Game over. Rabbia gialloblù,  ma è solo una partita. L’Hellas esce comunque a testa alta, la squadra ha fatto il possibile e ottimamente figurato per 55 minuti, uscendo comunque tra gli applausi. Ora a Milano, senza paura.

ANDREA SPIAZZI

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