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Noi s”Pecchia”mo che ce la caviamo

Il Verona riparte dall'entusiasmo del suo nuovo allenatore

Andrea Spiazzi

"Non mi sento obbligato a vincere ma ho la voglia di vincere".

È l'affermazione di Fabio Pecchia che più mi è piaciuta oggi. Ed è uno stato d'animo che il neo allenatore del Verona si impegnerà a trasmettere ai calciatori.

Un'eccessiva pressione per l'immediata risalita, che tutti auspichiamo, potrebbe essere controproducente.

A Verona cerchiamo un riscatto dopo un'annata che ha azzerato gli entusiasmi, non la passione per i colori gialloblù, che il tifoso vero non può togliersi di dosso dovendo accettare suo malgrado la realtà che gli si pone davanti.

Pecchia e Fusco possono essere una buona, e forse un'ottima coppia per il Verona.

Non dipenderà solo da loro, che devono essere messi dalla proprietà nelle condizioni migliori per lavorare.

Pecchia parte dalla nebbia padana più fitta nella quale è stato avvolto l'Hellas, e cercherà di riportare un po' di sole del basso Lazio dove è nato. Non mettiamo limiti, ma solo dopo qualche mese di campionato potremo comprendere dove si potrà arrivare davvero. Anche perchè dalle prime timide mosse di mercato non ci si capisce molto. Si sa di grandi denari richiesti da Setti per Gollini, Ionita ed Helander. Partiranno, magari alla fine, o rischieranno di restare qui scontenti?

Si punterà ancora su qualcuno della vecchissima guardia. Un bene o un rischio di tenersi chi oramai in gialloblù ha finito da un pezzo di dare quel che aveva? Pazzini reggerebbe 42 partite? E Ganz non sarebbe un suo doppione?

Domande alle quali una risposta non sembra poter arrivare nell'immediato.

In questo mercato il Verona è partito col diesel, quasi affacciandosi timidamente nella nuova categoria dovendo ancora metabolizzare di esserci caduto.

Daje Pecchia, persona equilibrata e per bene (che non guasta mai), riaccendi il turbo! (se ti danno l'auto buona)

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