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Pagelle, Silvestri e Rrahmani giganti. Ma tutto il Verona è grande

Zaccagni sempre più maturo, Veloso capitano coraggioso. Gunter e Kumbulla, difesa okay

Matteo Fontana

SILVESTRI 7

Attento su Immobile, decisivo su Luis Alberto. Il palo lo salva proprio su una botta dello stesso Luis Alberto, in un testa a testa che dura per tutta la gara. Di nuovo, altro palo per il solito rivale nel secondo tempo, e dopo, nel finale, ecco il miracolo che salva il pareggio. Super.

 

RRAHMANI 7

Ha il compito di chiudere, lui per primo, su Immobile, il bomber per eccellenza di questa Serie A. E ci riesce con una prestazione cum laude. Mai una palla concessa al bomber, mai un pertugio in cui si potesse infilare: difensore imponente.

 

GUNTER 6,5

Il suo ruolo è quello del pilota della difesa. Deve fronteggiare le folate della Lazio. Non se lo “bevono” mai, l’unica chance che gli scappa via è uno spiovente che, per poco, negli ultimi minuti, non porta alla beffa. Sarebbe stato troppo.

 

KUMBULLA 6,5

Rallentato da un’ammonizione subita presto, deve muoversi in modo guardingo. Eppure non va mai in ansia, anzi. Con la calma dei forti, non si smarrisce, tiene la rotta e non va in sofferenza.

 

FARAONI 6

Nella Lazio è cresciuto, ci ha passato tutta la trafila del settore giovanile, per questo la partita dell’Olimpico è, ancor di più, speciale. Lulic lo incalza e lo deve chiudere. Se ne sta a coprire, quindi, ed evita di correre pericoli gratuiti.

 

PESSINA 6,5

Rimpiazza lo squalificato Amrabat, e per lui non è una novità. Affianca Veloso, lo sostiene, assicura dinamismo, eclettico, polivalente, determinante. Tocca pallonii su palloni. Prospettive enormi.

 

VELOSO 6,5

Il comando del gioco dell’Hellas, al solito, se lo prende quale essenziale consegna. Non sbaglia un tocco, elegante e preciso. Capitano coraggioso.

 

LAZOVIC 6

La difesa laziale lo controlla riducendogli gli spazi, ben preparata a limitarne i metri, in questo periodo in cui sa essere sempre determinante. Impensierisce Strakosha con una conclusione di prima,

 

BORINI 6

Prima da titolare con il Verona. Si sacrifica in copertura, in attacco rinuncia spesso a salire. Ha sul piede l’occasione del colpo-partita, non fosse per Strakosha farebbe saltare il banco.

 

ZACCAGNI 6,5

Va in battaglia con Milinkovic, un carrarmato che ha pochi pari in A: a dispetto del gap di muscoli e centimetri, non si impaurisce e con la sua agilità tocca all’altro rincorrerlo. Continua a maturare, sempre più incisivo.

 

VERRE 6

Come con il Milan (e già con il Genoa), agisce da “falso nove”. Juric gli chiede di attaccare dando sempre uno sguardo all’indietro, alla fase di copertura. Di palloni giocabili gliene arrivano pochi, non può fare granché, ma a livello tattico è prezioso.

 

EYSSERIC 6

Entra con prontezza.

 

DAWIDOWCZ ng

 

JURIC 7

Da Milano a Roma, altra partita da leader. Non gli serve né urlare, né fare l’arruffapopolo: onestà, franchezza, coraggio, carattere. Per questo piace e convince. I punti sono 31, la salvezza si avvicina. Sabato c’è la Juventus, e tanto basta per rimettersi sotto di buzzo buono. Ossia, quello che il Pirata preferisce fare.

 

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