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Pagelle, Verona: sei fantastico

Kumbulla, Borini e Pazzini al top. Amrabat travolgente. Juric, è un capolavoro

Matteo Fontana

SILVESTRI 6

La traversa lo salva su Douglas Costa, il palo su Cristiano Ronaldo. Poi gli tocca arrendersi di fronte al tocco di precisione dello stesso Cristiano Ronaldo: poteva fare meglio? No, l’angolo di tiro lo mette fuori portata. Poi, sembrerà strano, ma la Juve non gli crei grandi pensieri.

 

RRAHMANI 6,5

Dal suo lato marcia con gran passo Sua Maestà CR7. Lo contiene a lungo, e sempre con grande concentrazione, ma poi deve cedere alla giocata solenne del fuoriclasse portoghese, che con un movimento mette fuori causa lui e, di conseguenza, Silvestri.

 

GUNTER 7

Dirige la difesa con dedizione, respinge un tentativo dopo l’altro, sempre più determinante nella logica organizzatissima della linea a tre di Juric. Più che mai insostituibile, e meno male che i chiacchieroni sostenevano fosse l’anello debole del reparto arretrato.

 

KUMBULLA 8

È il giorno del suo compleanno: sono venti. La Var gli toglie un gol per fuorigioco, questione di un’inezia. Da un suo colpo di testa, deviato sulla traversa di mano da Bonucci, nasce il rigore che dà il vantaggio all’Hellas. Non sbaglia un intervento, è sempre preciso, ferma Douglas Costa, esce palla al piede con regale eleganza. Il prototipo del difensore moderno. Il regalo se lo fa insieme ai suoi compagni, ed è questa grande vittoria.

 

FARAONI 6,5

Scalda subito le mani di Szczensny con una botta dalla destra che il portiere della Juve devia in corner. Presidia la fascia destra testa e cuore. Nel finale, dopo il 2-1, con i bianconeri che cercano di recuperare (non molto disordine), alza lo steccato.

 

AMRABAT 7

Al rientro dalla squalifica, garantisce corsa, sostanza e qualità in lungo e in largo. Spadroneggia minuto dopo minuto, i centrocampisti della Juve sono spesso travolti dalla sua forza fisica, dal vigore poderoso che sprigiona in ogni azione. Formidabile.

 

VELOSO 6

Come d’abitudine, assume la guida delle operazioni a centrocampo. A Milano e con la Lazio ha speso molto, e così le energie si esauriscono dopo poco più di un tempo.

 

LAZOVIC 6

Incrocia Cuadrado e lo salta spesso. Naturale che debba faticare maggiormente in fase di copertura, e per questo rimane con il serbatoio scarico. Non vai mai a meno di cento all’ora.

 

PESSINA 7

Agisce da sostegno ai più avanzati Zaccagni e Borini. Va a disturbare Pjanic, gli toglie lucidità, fa un lavoro difensivo eccellente. Inoltre, appena gli è possibile contribuisce alla costruzione del gioco in attacco, senza buttarla mia via, sempre con intelligenza

 

ZACCAGNI 6,5

Si fa notare in avanti, è sempre propositivo e frizzante. Dai suoi piedi spiovono in area palloni interessanti. Esce nel momento in cui Juric sceglie di aggiungere un attaccante puro, con l’ingresso di Pazzini.

 

BORINI 8

Si scambia di continuo con Zaccagni come riferimento avanzato. La difesa della Juve gli si avventa contro riservandogli cure particolari, ma appena abbassa la guardia la punisce con la rete del pareggio del Verona. In trance agonistica, si esalta nella battaglia.

 

VERRE 6

Alcuni tocchi di fino, gestisce il pallone nelle ultime battute.

 

PAZZINI 8

Scuote l’Hellas, appena andato (immeritatamente) sotto nel punteggio, con esperienza e carisma. Infila il rigore della vittoria, piazzando in rete un pallone che pesa una tonnellata e che lui riesce a rendere leggero quanto una piuma.

 

DIMARCO 6

Contribuisce allo scatto decisivo.

 

JURIC 8

Si devono trovare nuovi aggettivi per questo allenatore che vive in simbiosi con la propria squadra. L’uomo è schivo e poco propenso ai facili complimenti. Meglio, allora, dire che siamo di fronte a un tecnico dalla straordinaria preparazione, dalla magistrale capacità di lettura delle partite, di una visione ampia del gioco. Questa vittoria è l’ennesimo capolavoro che compie.

 

 

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