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Pagelle, Zaccagni ci prova sempre, Di Carmine e Colley non pungono

Getty Images

Barak si adatta ma si perde, Ilic può bassi che alti. Salcedo e Udogie si fanno sentire

Matteo Fontana

SILVESTRI 6

Boga lo batte con un capolavoro, come già era successo a giugno a Reggio Emilia. Una parabola da campione che non può raggiungere e che manda la palla là, sotto l’incrocio. Sulla fiondata di Berardi c’è poco da fare.

 

DAWIDOWICZ 6

Come con il Milan, gioca dall’inizio, ma rispetto a quanto avvenuto a San Siro, quando è stato schierato sulla mediana, a uomo su Calhanoglu, stavolta si muove all’interno dell’abituale linea difensiva. Va anche a supporto di Barak non appena il ceco si accentra. Irrompe in area e Consigli gli toglie il gol. Concede a Boga lo spazio che basta a un gran giocatore come lui per infilare Silvestri: demerito? Okay, ma il colpo è da big.

 

MAGNANI 6

Ha il compito di pilotare la difesa, dirigendone la rotta. Si incolla a Raspadori, che è un attaccante guizzante: appena lo molli un istante, morde. Lo controlla e lo blocca, in una gara da ex che interpreta con il giusto piglio.

 

CECCHERINI 6

Consueta combattività, è un lottatore che non ha mai cedimenti, sebbene non sia al pieno della condizione. Resiste finché può e a metà del secondo tempo deve uscire.

 

BARAK 5,5

Le tante assenze con cui Juric fa i conti inducono il tecnico a collocarlo sulla fascia destra. Scelta a sorpresa, anche per questione di piede (un mancino da quel lato). Si sacrifica, ma è adattato, per forza e per dovere, a un ruolo non suo. Non si intende con Dawidowicz in occasione della rete di Boga. Dopo si vede di meno.

 

TAMEZE 5,5

Corre per tre a centrocampo, ma con lucidità non sempre sufficiente. Il Sassuolo fa leva sulla classe di Locatelli e sulla corsa di qualità di Lopez, lui risponde con abnegazione, infaticabile maratoneta, ma ha sul piede la palla del pari e la calcia male: è un’imprecisione che pesa.

 

ILIC 5,5

Prende subito un palo che è un frastuono nel silenzio del Bentegodi. Dopo si nota poco, tra più bassi che alti. Ha diciannove anni e un potenziale chiaro, com’è pure solare che se ne debba attendere la crescita.

 

DIMARCO 6

Resta molto schiacciato all’indietro, onde evitare rischi, ma quando sale si fa sentire, eccome. Un suo cross diventa un tiro che manda il pallone a toccare il palo. Sul gol di Berardi indietreggia e dà al giocatore del Sassuolo l’opportunità per calciare una bordata.

 

ZACCAGNI 6,5

Con lo spostamento di Barak, la trequarti se la tiene sulle spalle lui. Fa filtrare alcuni palloni invitanti, i suoi scatti rendono pungente il Verona che si affida a lui per cambiare passo ed essere pericoloso. Ci prova sempre con insistenza.

 

KALINIC 6

 

Nel duo che forma in avanti con Di Carmine, è lui ad abbassarsi con maggior frequenza, giostrando da regista offensivo. Dopo 38’, però, gli tocca uscire per un infortunio muscolare, ennesimo guaio per l’Hellas.

 

 

DI CARMINE 5,5

Torna a giocare da titolare, non succedeva, a causa di diversi infortuni, dalla partita con l’Udinese. Si muove in coppia con Kalinic. Insidioso con una girata di testa che scivola fuori di poco. Dopo lo affianca Colley. Tenta in tutti i modi di incidere, invano, stretto tra i piloni della difesa del Sassuolo.

 

COLLEY 5,5

Cerca di dare velocità in attacco, cosa che non è facile, perché dall’altra parte il Sassuolo aziona i meccanismi per assorbire i suoi sprint. Si nota poco.

 

VELOSO 6

Ritorna in campo a poco meno di due mesi di distanza dall’ultima partita giocata. Per restare in tema con la giornata del Verona, su punizione prende il palo.

 

UDOGIE 6

Prende il posto di Ceccherini e va sulla corsia di sinistra. Non gli difettano le iniziative e sfiora il gol.

 

SALCEDO 6

Sale altissimo per colpire di testa, Consigli gli si oppone con una parata di lusso.

 

JURIC 6

Deve ridefinire il Verona, che è alle prese con una lunga fila di indisponibili. Lo rivede, quindi, anche in chiave tattica, con la squadra che si mette all’occorrenza a quattro in difesa. Perde pure Kalinic. L’Hellas ha tanto coraggio ma prende i pali, il Sassuolo, che è fortissimo, segna: la differenza è tutta qui.

                                                                                        

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