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Pagelle, Zaccagni uomo del destino, Pessina sempre decisivo

Cambi determinanti, bene anche Empereur. Torna il Muro Rrahmani

Matteo Fontana

SILVESTRI 6

Niente da fare sulla magia con cui Kulusevski lo supera, muovendosi nello stretto. Sul gol di Gagliolo, invece, la deviazione gli dice male. Nel finale è attento.

 

RRAHMANI 6,5

Kulusevski lo sorprende nell’azione che porta all’1-0. Bravo lo svedese, che ha classe a chili. Potrebbe mettere in pari i conti, ma il suo colpo di testa fa a centrare la traversa. Compie un intervento sontuoso in chiusura sullo stesso Kulusevski, con la partita sul 2-2: il Muro è tornato.

 

GUNTER 6

Guida una difesa che non può avere le stesse certezze che c’erano prima della lunga sospensione del campionato. Cerca di dare ordine dietro, lo fa meglio nei secondi 45’.

 

DAWIDOWICZ 5,5

Superato l’ultimo problema fisico, prende il posto di Kumbulla, stoppato per una giornata dal giudice sportivo. Inizio lento, la forma è tutta da trovare.

 

FARAONI 6

Scontato lo stop forzato a Reggio Emilia, si riprende la corsia di destra. Non riesce a spingere in partenza, lo fa ben di più in seguito e la differenza si vede.

 

AMRABAT 7

Nell’Hellas che cambia, l’intoccabile rimane lui e non ci possono essere dubbi in proposito. Va a prendersi palloni in sequenza ed è lui a suonare la carica dopo l’avvio timido del Verona. Trascinatore.

 

VELOSO 6

Anche lui, come Amrabat, è uno che Juric non toglierebbe mai. Fresco di rinnovo con l’Hellas per la prossima stagione, gioca la partita numero 500 tra i professionisti. Gioca senza forzare, non si vede molto ma si sente.

 

DIMARCO 5,5

Esordio da titolare con il Verona, in una gara che, è per lui, da ex, visto che nella passata stagione era a Parma. A sinistra, nell’Hellas, di solito c’è Lazovic, e il passo è diverso.

 

BORINI 5,5

 Ritrova il campo dopo un turno di squalifica e una partita saltata per infortunio. Non è ancora al meglio (in effetti, ci sarebbe da sorprendersi del contrario, visto il momento), si fa notare maggiormente quando viene avanzato, nel secondo tempo, ma non è abbastanza

 

VERRE 6,5

L’estro non gli si accende con la dovuta continuità. Niente lampi e nemmeno saette, ma all’improvviso una sua fiammata viene respinta con difficoltà da Sepe. Anteprima per la giocata di fino che mette Pessina in condizione di segnare il terzo gol.

 

DI CARMINE 6

Juric, dopo averlo fatto riposare a Reggio Emilia con il Sassuolo, lo rilancia dall’inizio. Prende metri nel finale di primo tempo, conquista il rigore del pari – intervento ai suoi danni di Bruno Alves – e poi lo segna con freddezza. Sesto gol in campionato, dopo esce.

 

EMPEREUR 6,5

Dà compattezza alla linea difensiva, che nel primo tempo aveva traballato. Regge l’urto davanti a Kulusevski.

LAZOVIC 6

Aggiunge rapidità, per quanto lo spunto non sia al pieno dell’ispirazione dopo il dispendio di energie con il Sassuolo.

 

ZACCAGNI 7

Firma un gran gol pennellando di destro nell’angolo basso: tiro fuori portata per Sepe, numero di pregio per il giocatore gialloblù. Il suo ingresso è determinante: è l'uomo del destino per la vittoria dell'Hellas.

 

PESSINA 7

Di nuovo in gol dopo Reggio Emilia, seconda rete consecutiva, sono cinque in totale in questa Serie A. Glaciale nella botta, su delizioso servizio di Verre, che vale il 3-2. Sempre decisivo.

BADU ng

 In campo con generosità negli ultimi minuti.

 

JURIC 7

Sconta la squalifica in tribuna, in panchina c’è il suo vice fidatissimo, Matteo Paro. Cambia molto all’inizio, il Verona non ingrana, ma merita il primo pareggio. Dopo, ecco i cambi, tutti azzeccati. Altri due gol firmati da sostituti: non è un caso. Salvezza conquistata, obiettivo raggiunto. L’Europa? Sognare è sempre giusto.

 

 

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