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PAVIA BATTUTO 1-0, IL VERONA WINCK!

Un Hellas impaurito fatica, la svolta arriva alla fine. Delneri subito col 4-4-2

Andrea Spiazzi

Il nuovo che arriva. In una gara brutta, lenta, nella quale i dettami di Mandorlini aleggiano ancora nella mente e nei movimenti dei giocatori come lo spettro del "chissà cosa succede ora",  il Verona vince con un gol al 90’ di Claudio Wink, terzino brasiliano mai preso in considerazione dall’allenatore di Ravenna, oggi match-winner scacciapensieri e portafortuna in Tim Cup. Una vittoria che serve enormemente al morale, e a tentare davvero di voltare pagina.

Delneri cambia subito la disposizione in campo nella gara del suo debutto. È una partita che serve per conoscersi, ma il segnale è forte e chiaro. Il tecnico di Aquileia distribuisce il 4-4-2 su cui ha basato la sua carriera di allenatore. L’infermeria dice male: out anche Siligardi, oltre a Pazzini, Gomez, Fares, Romulo, Mtuzalem e Albertazzi. Dentro, dunque, i giovani Primavera Badan, Checchin e lo slovacco. Tupta. Gollini tra i pali, dietro Pisano, Bianchetti, Helander, Badan, in mezzo da destra Jankovic Ionita, Checchin e Hallfredsson, in avanti Tupta con Toni.

8’: Toni serve Tupta che dal limite calcia forte, Facchin mette in corner. Con bella personalità il giovane slovacco. Toni è in fuorigioco all’11’ quando intercetta un bolide di Hallfredsson. Il bomber di Pavullo manifesta l’arretratezza di condizione, ma deve stringere i denti, perché altri attaccanti non ce ne sono.

Il 4-4-2, pur imbastito in poche ore di lavoro, regala più equilibrio, ma tutti sono molto lenti. Il Pavia, al 24’, butta una palla in area e chiede un rigore che non c’è.  Al 31’ Gollini chiude in corner su Bellazzini, primo squillo degli ospiti. Il Verona è alla ricerca di un’identità, i ritmi dei gialloblù sono lenti, il Pavia si chiude e cerca il contropiede. Delneri fa scaldare Souprayen, Badan fatica a reggere la contesa con Ghiringhelli. Toni gira di testa un corner di Hallfredsson, palla sul fondo vicina al palo al 36’. Badan esce al 40’ anche per qualche fastidio muscolare, dentro Souprayen.

Lenti i ritmi anche in avvio di ripresa, il Verona fatica a spingere con gli esterni, cosa che il 4-4-2 richiede. Anche le energie vanno dosate, domenica arriva l’Empoli e non si può sbagliare. Viviani sostituisce uno spento Jankovic, che si tocca pure l’adduttore uscendo, sai che novità. Ionita si sposta a destra.

Il Pavia è ben organizzato e sa chiudersi. Souprayen spinge, Viviani ci mette la tecnica, qualche pallone in più arriva verso l’area dei lombardi dove Toni sembra avere i pesi alle caviglie e fatica da matti, mentre il giovane Tupta fatica a trovare spazio. Si scalda infatti il collega Alberto Tronco, classe ’97.

Ghiringhelli continua a spingere a destra, Bellazzini è il più estroso, il Pavia ci crede. Delneri chiede spinta sugli esterni, ma è un lavoro che i gialloblù non conoscono, dopo anni di ossidazione in un unico modo di giocare. La squadra è impaurita, e sembra non avere fiducia in quello che le viene richiesto. La difesa, poi, resta sempre bassa ad aspettare, altro male storico. L’Hellas è ancora paralizzato dai dettami mandorliniani.

Debutta Winck, questa è una notizia. L’esterno destro oggetto del mistero prende il posto di Checchin al 76’. Buone alcune sue corse a destra, ce la mette il giovane brasiliano.

Al 78’ arriva la prima vera occasione: Tupta dal fondo sinistro mette bene in mezzo per Toni che svetta e schiaccia, la palla si infrange sui piedi  provvidenziali del portiere Facchin.

Un raggio di sole nella nebbia fitta arriva Claudio Winck. Mai considerato da Mandorlini, regala vittoria, passaggio del turno e la fiducia che serviva a tutti al 90’. Da sinistra Hallfredsson mette in mezzo, la palla, lisciata da un difensore del Pavia arriva al brasiliano bravo a farsi trovare a centro-area. Il tiro è centrale ma veloce, Facchin è battuto.

Il Verona vince, anzi, il Verona Winck. Il 16 dicembre si va a Napoli agli ottavi. Buon lavoro (e che lavoro...) a Gigi Delneri.

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