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Pesoli, parla il legale: “Ho cercato di dissuaderlo, ma capisco il suo stato d’animo”

L'avvocato Rodella: "Decisione a lungo meditata, chiede soltanto il confronto con chi lo accusa"

Redazione Hellas1903

A chiarire i contorni della vicenda processuale e umana di Emanuele Pesoli è Paolo Rodella, avvocato romano che è il legale del difensore di Anagni. Da stamane Pesoli è incatenato alla cancellata d'ingresso della Federcalcio per protestare contro la squalifica di tre anni che gli è stata comminata dalla Disciplinare per illecito sportivo. Il giocatore, che sta effettuando lo sciopero della fame, chiede non tanto il proscioglimento quanto la possibilità di confrontarsi con chi lo accusa: Carlo Gervasoni e Filippo Carobbio.Dice Rodella: "Gli ho parlato a lungo, cercando di indurlo a non compiere un gesto così estremo. D'altronde devo aggiungere che già all'atto del deferimento mi aveva palesato questa possibilità nel caso in cui non fosse stato possibile avere un incontro in sede di giudizio con Gervasoni e Carobbio".L'avvocato di Pesoli continua: "Sto lavorando al ricorso in sede di corte di giustizia federale. Purtroppo la struttura del processo sportivo non può reggere la mole di lavoro che c'è stata su Scommessopoli in questi mesi: il difetto è questo, ci vorrebbero misure straordinarie che il codice non prevede. Sia la procura che le difese, come gli organi di giudizio, hanno sostenuto sforzi enormi, ma fare di più è oggettivamente difficile in assenza di strumenti adeguati".Così Rodella annota: "Ho cercato di dissuadere Emanuele dal compiere una protesta simile, cercando di fargli capire che non potrà portare a dei risultati. D'altro canto posso capire il suo stato d'animo. Ha soppesato a lungo questa decisione, sul piano umano ha tutto il mio conforto e il mio appoggio. Io, però, devo pensare a preparare l'appello avverso la sentenza di primo grado. Le possibilità di un esito differente sono intatte, ci stiamo impegnando per questo".Matteo Fontana

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