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Piccolo Hellas, fino a quando…

Matteo Fontana

Il Verona continua a deludere. Carpi nuova tappa negativa: la A, così, non arriverà mai

Quousque tandem abutere, Catilina, patientia nostra?”. Finisce Carpi-Verona e ripensi a Cicerone: “Fino a quando dunque, Catilina, abuserai della nostra pazienza?”. Dopo Padova, dopo Cosenza, eccovi servito un pareggio che è gustoso quanto quei caffè corretti sale e limone che gli esperti di “buche” liceali si sorbivano per evitare interrogazioni e compiti in classe.

Piccolo Hellas, dove vuoi andare? Tre punti in quattro partite, soltanto due nel 2019, la classifica che si fa sempre meno allettante (e ci mancherebbe altro). Soprattutto, il Verona è una squadra che non matura mai. Anzi, involve. Detto, ripetuto e stradetto, i gialloblù continuano a non esprimere le potenzialità che hanno. Un bel guaio, per chi ha una rosa colma di scelte, costruita con dispendio di denari e sagacia per dare all’allenatore tutte le opportunità possibili e immaginabili.

Invece, come ormai d’abitudine, siamo qui a commentare i soliti errori, gli sbagli che vanno in replica fin dalla sconfitta di Catania in Coppa Italia. Il bicchiere mezzo pieno? Suvvia, quello è meglio berselo (ce lo concedete, amici vicini e lontani?), invece che star a perdere tempo cercando segnali positivi che si esauriscono con il gol di Ryder Matos che è valso, bontà sua, perlomeno il pareggio.

Stanchi di dire che questo Verona – quello che abbiamo visto fin qui – non ha chance di essere promosso, preferiamo passare un sabato sera unplugged. Del doman non v’è certezza, ma nell’ambiente gialloblù nessuno può essere lieto. Aspettiamo sentitamente smentite, saremo i primi a rendere onore al merito, con tante scuse (felici, nel caso, di porgerle), a chi avrà tirato fuori dalle grane in cui continua a cacciarsi il buon vecchio Hellas.