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Pressing alto e corsa a tutto campo: ecco il Verona di Juric

Getty Images

Con la Lazio scelte a sorpresa per il tecnico dell'Hellas. La tattica dietro la vittoria

Michele Tossani

L’Hellas Verona torna dalla trasferta dell’Olimpico (1-2) con qualche certezza in più: la squadra può ripetere il campionato scorso; il suo allenatore è in grado di costruire ogni volta un piano gara funzionale alla partita da affrontare.

Dal punto di vista tattico, Ivan Jurić ha sorpreso tutti mandando in campo una squadra senza un centravanti di ruolo e scegliendo invece la soluzione Tameze come falso nueve.

Più che muoversi per non dare punti di rifermento ai centrali biancocelesti, il posizionamento del francese serviva ai gialloblù per tenere alta la linea della prima pressione gialloblù. Una mossa che ha ricordato quella dello scorso anno, quando venne utilizzato Verre con le stesse funzioni.

Per contrapporsi a questa soluzione, la Lazio ha alternato una costruzione da dietro ad una più diretta, con lanci lunghi di Reina verso Milinkovic-Savic, imitando in questo altre squadre che già avevano cercato di superare la pressione veronese in questo modo.

Questa seconda soluzione ha finito per abbassare l’indice PPDA del Verona (11.43 contro l’8.76 delle giornate precedenti) ma ha comunque costretto la Lazio a rinunciare alla costruzione ragionata e ai cambi di gioco di Acerbi per l’esterno libero sul lato debole.

A questo poi si deve aggiungere il fatto che la rete decisiva di Tameze è scaturita proprio da una pressione di Salcedo su Radu che ha forzato l’errore del difensore laziale.

In generale quindi la fase offensiva della Lazio si è poggiata molto sulla palla alta (ben 52 i passaggi lunghi effettuati) per andare poi a cercare i rimbalzi nella metà campo avversaria, dove comunque la linea arretrata dell’Hellas ha fatto buona guardia.

Alla compattezza difensiva degli ospiti hanno contribuito poi altre due scelte di Jurić, vale a dire l’abbassamento in mediana Antonín Barák ed il posizionamento di Lovato nella zona di Milinkovic-Savic. Il giocatore ceco ha aumentato la solidità in mediana (e garantito la copertura su Leiva) mentre il 20enne difensore ha costantemente messo pressione all’interno laziale, contrastandolo anche sul piano aereo.

In questo modo il Verona è riuscito a depotenziare la fase di possesso laziale, riducendone la produzione offensiva ad appena 0.65 expected goals (xG). Vero è che anche l’Hellas non ha fatto molto di più (0.96) ma la compagine di Jurić ha avuto il merito di sfruttare meglio le poche occasioni avute.

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