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Prodezze (ed errori) di un predestinato, la storia di Kean

Moise ha solo 17 anni, ma è già stato spesso sotto i riflettori dei media

Raffaele Campo

Da oggi, Fabio Pecchia ha un nuovo allievo, Moise Bioty Kean, proveniente dalla dalla Juventus. Nato a Vercelli il 28 febbraio 2000 da genitori ivoriani, la carriera del ragazzo inizia sempre all'ombra della Mole, ma con la maglia granata del Torino. I bianconeri però, sfruttando la possibilità del tesseramento annuale possibile fino ai 14 anni, riesce a soffiare il ragazzino ai concittadini.

La Juventus si assicura le prestazioni di un potenziale "crack": con tutto il vivaio del club di Corso Galileo Ferraris, Kean incanta e illumina la scena con gol e giocate assolutamente degne di nota. Non è per nulla casuale che molto spesso venga impiegato con ragazzi di età superiore alla sua. Impressionante è, inoltre, la sua precisione sottoporta. Anche con la Nazionale giovanile il giovane centravanti ha già un ottimo curriculum: dopo le prime esperienze con l'Under 15 e l'Under 16, a dicembre 2015 il CT Alessandro Dal Canto - ora proprio sulla panchina della Primavera juventina - lo ha fatto esordire con l’Italia Under 17, con cui finora ha realizzato 8 reti in 17 presenze.

Nella passata stagione ha stabilito un nuovo e importante record: sabato 19 novembre, in occasione del match Juventus-Pescara, Allegri lo fa entrare in campo nei minuti finali al posto di Mandzukic, e Moise diventa così il primo calciatore nato negli anni Duemila a esordire in Serie A, nonché il più giovane in assoluto a esordire nella Juventus, superando Renato Buso. All'ultima giornata dello scorso campionato è andato in gol contro il Bologna, regalando ai suoi compagni di squadra il 2-1 finale.

I più lo paragonano a Mario Balotelli, sia per caratteristiche tecniche che per via di qualche comportamento sopra le righe. Lo stesso ragazzo, diverso tempo fa, aveva "approvato" tale accostamento: "A parte le cavolate che fa, mi piace molto come giocatore".

Una "balotellata" è stato l'inutile cucchiaio durante la lotteria dei rigori contro la Fiorentina nella semifinale scudetto dell'ultimo campionato Primavera, che ha decretato l'eliminazione della squadra allenata da Grosso. Kean si scusa poche ore dopo con un messaggio dal profilo Instagram: "Nessuno nota la tua tristezza, nessuno nota la tua fatica, nessuno nota il tuo sacrificio nessuno nota il tuo dolore, però tutti notano i tuoi errori. Chiedo scusa a tutti i miei compagni per il l'errore commesso solo dai i miei errori posso migliorare è stato un anno fantastico con voi dove ho capito tante cose e cosa vuol dire stare in una squadra ora testa alta e migliorarsi sempre".

 

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