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SACCHETTI: “MANDORLINI, SERVONO NOVITÀ”

L'ex gialloblù: "Il mister deve dare nuovi stimoli e nuovo entusiasmo"

Alessandro Lerin

Indimenticato giocatore del Verona, tra gli eroi dello scudetto del 1985, Gigi Sacchetti parla ai microfoni di hellas1903.it del momento dell'Hellas e del derby col Chievo in programma sabato sera.

Inizio di campionato non facile per il Verona, che ha raccolto tre punti nelle prime sei gare e sta facendo i conti con molte assenze. Come giudica l'avvio dei gialloblù?

Le cose non sono cominciate bene, anche perché questo Verona viene da due-tre anni di buon calcio e di soddisfazioni per la città. Quest'anno è partito con qualche infortunio di troppo che può aver condizionato le partite. Le assenze di Toni e Pazzini non aiutano, però credo che Mandorlini dovrà mentalmente rinnovare qualcosa. Dopo anni giocati sempre a buoni livelli ma con la stessa metodologia e teorie ci può essere anche un problema di assuefazione. Il mister dovrà cercare di dare qualche novità, qualche spunto nuovo per stimolare di più i giocatori. Quello che conta è che questo Verona si ritrovi, perché i giocatori più o meno sono gli stessi dell'anno scorso. Aspetto il ritorno del vero Jacopo Sala: dopo le voci di mercato di quest'estate può tornare a dare un grande contributo.

Anche perché, oltre alla conferma di Sala, sono arrivati giocatori come Pazzini ma anche Viviani, Helander, Souprayen. La rosa è all'altezza degli obiettivi?

Io credo che la rosa sia all'altezza e che la squadra sia competitiva. Nelle prime partite, al di là degli infortuni attuali, il Verona in panchina aveva gente come Romulo e Pazzini. Viviani è un ottimo giocatore, ora è arrivato anche Matuzalem. Credo che in qualche maniera si debbano trovare nuovi stimoli e nuovo entusiasmo e in questo dovrà collaborare anche la tifoseria.

Sabato arriva il Chievo nel derby. Secondo lei il Verona parte da sfavorito vista la classifica e, soprattutto, le assenze?

Il Chievo non solo sta facendo punti ma sta proponendo un calcio veramente di buon livello. Se guardiamo la classifica l'Hellas parte sfavorito, però sappiamo tutti che il derby è una partita particolare. L'anno scorso non è andata molto bene al Verona, chissà che non sia l'occasione, appunto, per trovare stimoli ed entusiasmo e dare una svolta importante al campionato.

Qual è il giocatore dal quale il Verona dovrà guardarsi con maggiore attenzione sabato?

Credo che Castro stia facendo cose importanti, ma anche Meggiorini lì davanti sta facendo la differenza. Però penso che l'uomo da temere di più sia Maran: Rolando sta facendo cose egregie. Le aveva già fatte a Catania, sta dimostrando di essere davvero un tecnico di grande competenza. Bisognerà stare attenti a quello che potrà inventarsi.

Lei non ha mai giocato un derby tra Verona e Chievo, ma da anni ormai vive a Verona. Che idea si è fatto sulla sfida e sulla priorità che alcuni danno al derby col Vicenza?

Il derby per denominazione è Verona-Chievo, che poi non si voglia dare alla società di via Galvani l'importanza reale che ha è un altro discorso. Il Chievo negli anni si è meritato il titolo di squadra importante, anche se resto dell'idea che la storia sia del Verona. Quello con il Vicenza è calcio minore.

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