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SAMPDORIA-VERONA, IL COMMENTO

Un poker affonda l'Hellas, che si sveglia tardi. Non basta Longo

Redazione Hellas1903

Trasferta amara a Genova per il Verona che non riesce a rompere la brutta striscia di sconfitte consecutive nel quarto turno eliminatorio di Coppa Italia contro la Sampdoria. Sono ancora quattro le reti subìte dai gialloblù che sotto di due gol nel primo tempo, riaprono la gara con una bellissima giocata di Longo. Quando la Sampdoria rischia grosso sul finire di gara nel pressing generale gialloblù, ecco la beffa con Krsticic e Renan. Finisce 4-1.

 

LA CRONACA Dopo 15’ minuti il Verona punge la Sampdoria con Donadel che direttamente dal limite sinistro dell’area fa partire un destro che scheggia la parte superiore della traversa e termina sul fondo. Buon Verona in questa prima fase ma solo un minuto dopo la Sampdoria passa in vantaggio: traversone dalla sinistra di Poulsen, rimpallo in area con Sansone che da due passi mette dentro il pallone del vantaggio blucerchiato. Ci si aspetta una reazione del Verona ma è ancora la Sampdoria ad affacciarsi verso la porta scaligera con Petagna che s’incunea  in area, fa partire il sinistro che Mihaylov respinge ma da due passi Bjarnason è bravo a ribadire in rete. Raddoppio sampdoriano al 20’ con difesa veronese che si lascia scappare l’attaccante islandese in occasione del gol. Una difesa che complessivamente accusa ancora parte di quelle lacune evidenziate anche contro la Fiorentina. Pian piano il Verona, però, cresce nel possesso palla e nella manovra. Ci provano dalla distanza sia Longo al 26’, che Cirigliano al 29’. Ma il Verona rischia addirittura la beffa con la terza rete dopo un’azione di Wszolek che ruba palla a Rubin, filtra per Bjarnason che fortunatamente per la retroguardia gialloblù non c’arriva di un soffio. Sembra una serataccia per tutti gli 11 di Mandorlini ma sul finale di primo tempo sono proprio i gialloblù ad andar vicinissimo al gol con Longo che prima al 39’ di testa sfiora l’angolo alla sinistra di Fiorillo; due minuti dopo sibila il palo con un destro secco e preciso che termina a lato.

 

REAZIONE Nella ripresa è ancora il Verona pericolo al 5’ con Donadel ma l’incantesimo della serata arriva con l’entrata in campo di Martinho al posto di Rubin al 16’: dai suoi piedi tre minuti più tardi arriva il traversone che Longo sa finalizzare con un sinistro fantastico al volo che trova l’angolino alla sinistra di Fiorillo. Il Verona ora è padrone del proprio destino con Mandorlini che inserisce anche Jankovic e Toni per dare maggior sostegno alla fase offensiva gialloblù. Al 37’ episodio dubbio in area di rigore con Poulsen che nel tentativo di respingere il traversone di Donadel tocca con il braccio destro tra le proteste dei giocatori veronesi che vorrebbero il penalty. L’arbitro, invece, lascia correre e sul contropiede micidiale sampdoriano, Krsticic raddoppia nel più classico che delle beffe calcistiche. Il Verona a questo punto non c’è più e Renan chiude i conti al 90’. Verona a due volti, che esce di scena dalla Coppa Italia con qualche rimpianto e, forse, qualche rimorso. Ora è già tempo di pensare all’Atalanta.

 

FEDERICO VACCARI

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