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SAVIOLA GOL, VERONA-PERUGIA 1-0

L’argentino si procura e realizza un rigore, il Verona passa il turno

Redazione Hellas1903

Javier Saviola, che ha dovuto attendere la gara di Tim Cup contro il Perugia per trovare considerazione, prende per mano il Verona, corre, attacca, conquista un rigore, segna. Come un bimbo, poi, festeggia felice, e i compagni lo circondano di affetto. E’ suo il gol (e anche l’unico tiro in porta del Verona!) su rigore che vale la qualificazione agli ottavi.

Mandorlini mette in campo un 3-5-2 con Rodriguez, Marquez e Marques dietro, Gomez, Valoti, Campanharo, Hallfredsson e Brivio in mediana, Saviola e Nenè in avanti.

Gli spunti iniziali, folgoranti, di Saviola fruttano il vantaggio al Verona al minuto 17’, quando l’argentino spiazza Koprivec su rigore dopo che Cervellera fischia un penalty generoso per un tocco di Rossi sullo stesso Saviola.

Il Perugia è coraggioso, conquista qualche corner, ma il vero e unico pericolo lo sventa Benussi al 42’ con una splendida uscita in tuffo a togliere a Giacomazzi l’opportunità del pari. In mezzo tante zolle che volano (terreno in cattive condizioni), poche idee, un Verona che corricchia e che coglie un palo esterno su punizione con Marquez. Mandorlini scuote la testa pur vincendo, vuole di più.

Dopo due minuti della ripresa Nenè sbaglia un'ottima occasione dai 15 metri calciando malamente sul fondo. Il Perugia prova a mettere più grinta per compensare il gap tecnico. La gara si fa spigolosa e rimane ricca di imprecisioni da ambo le parti. Rodriguez chiude bene, è buona la sua prova, assieme a quella di Valoti e Brivio, che spinge a sinistra.

Giacomazzi si fa espellere al 52’ per doppio giallo e la gara si mette in discesa per i gialloblù, che cercano di chiuderla, ma faticano a trovare soluzioni. Il Perugia è sfortunato e perde per infortunio, dopo Crescenzi (24’) anche Falcinelli al 63’ per una contusione con ferita alla testa dopo uno scontro con Campanharo che viene, nell’occasione, ammonito. Saviola si rivede al 68’, il suo tiro mancino ad incrociare verso destra va sul fondo. All’argentino, che cala alla distanza, non si può chiedere di avere gamba per 90’ dopo tre mesi in naftalina.

Il Perugia si affida all’esperienza di Taddei, gli umbri ci provano anche se in dieci. Benussi non corre pericoli ma la difesa gialloblù deve stare di guardia. Le brutture tecniche di ambo le squadre sono anche figlie della scarsa tensione agonistica. Nel finale è il Perugia, coraggioso, a meritare più elogi.

Lazaros e Lopez rilevano Valoti e Saviola. Tutti in piedi per l’argentino, lui risponde agli applausi. E’ il match winner, seppur di una scialba gara di coppa, è lui ad aver offerto gli unici guizzi in una gara opaca. E ora chissà se il coniglio tornerà di nuovo in gabbia.

 

ANDREA SPIAZZI

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