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Schiaffi a Catania, Verona cresci presto

Una lezione per imparare a essere squadra

Andrea Spiazzi

Come non era giusto esaltarsi per la vittoria con la Juve Stabia, così inutile vedere nero per la sconfitta di Catania.

Ieri i nostri hanno fatto una brutta figura. Non si è salvato nessuno. Henderson ha corso più degli altri, ma anche lui ha fatto errori tecnici.

L'assemblamento della squadra, ieri in campo per dieci undicesimi rinnovata rispetto allo scorso anno, dovrà avvenire in tempi rapidi. Fabio Grosso è chiamato a questo. A fare in modo che per il 24 agosto la rosa diventi un gruppo con la giusta mentalità da B: su ogni pallone lotta, per portare a casa la pagnotta. "Anche in B si può giocare a calcio e non a calci" ha detto ieri il tecnico. Giusto e sacrosanto. Grosso sa bene, però, e lo ha detto, che se la grinta non è sufficiente, in B ti stendono. Col Vigasio il Verona ha segnato soltanto nel finale di primo tempo (per poi vincere per 2-0) perché gli avversari hanno corso. Non c'è alternativa. Puoi avere una rosa più forte di quella di 2 anni fa in B, e ce l'hai di certo, ma serve ben altro per farla fruttare.

Lo schiaffone di ieri può essere salutare. Sta ora all'intelligenza dei calciatori e alle capacità dell'allenatore trarne insegnamento per l'immediato futuro.

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