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Segnali di risveglio

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Il Verona col Lecce reagisce, tira finalmente in porta e segna due gol
Andrea Spiazzi
Andrea Spiazzi Direttore 

Il punto non basta a svoltare, ma quantomeno lascia una speranza di ripartenza. Al Verona, purtroppo visto e rivisto, sfiduciato e debole dopo lo 0-1, tenuto in vita dal regalo del Lecce (che risponde al regalo di Hien) e dal guizzo di Ngonge, nel secondo tempo si è apprezzata una squadra che ha reagito, sia prima dell’1-2 che dopo, quando il nuovo vantaggio pugliese poteva stendere i fragili gialloblù. Che invece hanno tirato fuori, se non la classe, in una gara dal livello tecnico basso, almeno l’orgoglio. L’incornata di Djuric ha rimesso le cose a posto, poi Falcone ha parato e Bonazzoli ha divorato ancora una volta.

Tuttavia, la notizia, “Udite udite”, è che l’Hellas ha finalmente tirato in porta. Ben 11 volte nello specchio, contro le 5 del Lecce. Ed è su questo dato che si riaccende la fiammella della speranza, dopo le statistiche a riguardo miserrime fino alla precedente gara col Genoa. Tirare in porta si può, mettere in difficoltà un avversario si può.

Verona rinato dunque? Molto presto per dirlo. Col Lecce la vittoria era quasi d’obbligo, il punticino rischia di servire a poco. Per rimettere fuori la testa servirà continuità di rendimento, questa sconosciuta, nei cento minuti.

È una crescita che ci si aspetta da tempo, forse troppo, da un gruppo che se vuole uscire dalle sabbie mobili deve dare molto di più. Vedremo già a Udine se il 2-2 coi giallorossi sarà servito a un vero rilancio.

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