Parla con il Corriere di Verona, Maurizio Setti. Dalle sue parole, pubblicate oggi, si capisce che l'Hellas è ormai suo. Pochi dettagli e sarà fatta. Così l'industriale della moda emiliano, senza forzare i tempi, comunque già dà delle dritte sul prossimo Verona. Dal lato tecnico a quello gestionale. A seguire, le sue affermazioni.Risponde
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Setti: “Per metà mese l’okay alla nuova società”
L'imprenditore di Carpi: "Eliminati per la brutta partita di Varese. Mandorlini? Resta. A meno che non sia lui ad essere perplesso"
dalla Spagna, Maurizio Setti. In viaggio per lavoro, l’imprenditore che, di
fatto, già parla da proprietario dell’Hellas. Lo è in pectore, dato che due settimane fa ha firmato il compromesso
d’acquisto per l’80 percento delle quote del Verona: “Per metà giugno conto di
presentare, assieme Giovanni Martinelli, quanto è stato fatto”. Ancora pochi
giorni e Setti entrerà nella stanza dei bottoni dell’Hellas. Lo farà da nuovo
padrone, mentre a Martinelli resterà il pacchetto di minoranza delle azioni del
Verona: il 20 percento, dunque. Potrebbe anche rimanere in carica come
presidente, ma è più probabile che la poltrona di vertice della società vada a
Setti. Che, precisa subito, non ha visto il Verona uscire dai playoff, sabato,
nel ritorno della semifinale con il Varese: “Ero già fuori dall’Italia, ma sono
stato aggiornato su quel che è avvenuto”, racconta, con il suo arrotato accento
emiliano. Viene da Carpi, Setti, opera nel campo della moda. Tra i suoi marchi c’è
Manila Grace, le sue aziende fatturano 70 milioni di euro all’anno. Il prossimo
sarto dell’Hellas sarà lui. E non si può dire che non ami scendere nei
dettagli, per spiegare il Verona che vuole. Allora, signor Setti, ormai
l’Hellas è suo?“Ci stiamo già muovendo, sia pure
sottotraccia, sul mercato per costruire la squadra per il nuovo campionato.
Quanto a me, aspettate ancora un po’: devo sistemare il mio rapporto con il
Bologna, di cui sono tutt’ora vicepresidente. Ma una volta risolte queste
ultime questioni sarà un piacere conoscervi”. Purtroppo trova il Verona in
serie B, e non in A come sperava che fosse.
Cosa pensa
dell’eliminazione col Varese e dei rigori che non sono stati dati all’Hellas?
“Guardi, sono franco: non è mio costume
dare la colpa di un risultato negativo esclusivamente all’arbitro. Io ero a
Varese e credo la qualificazione il Verona se la sia giocata là, non disputando
una buona partita e restando parecchio al di sotto del suo standard abituale.
Già una sconfitta per 1-0 avrebbe semplificato molto le cose, ma non è andata
così”.La promozione sarà l’obiettivo
dell’Hellas 2012-2013? “L’intenzione è impostare
una squadra competitiva e che sia in grado di fare meglio di quella di
quest’anno. Attenzione, nel calcio non c’è niente di scontato: chi avrebbe
pensato che il Padova, con gli investimenti che ha fatto, non sarebbe nemmeno
andato ai playoff? Vede, non è automatico che tutto funzioni. Ma posso
assicurare che vogliamo che il Verona abbia delle ambizioni importanti”. Gomez, Hallfredsson,
Maietta, Jorginho, Rafael: li può dichiarare incedibili?“Non mi va di fare nomi. Sarebbe uno
sbaglio citare qualcuno e tralasciare gli altri. Diciamo così: tutto quel che
faremo sarà per migliorare il Verona”.E l’uomo a cui si è
affidato per centrare quest’obiettivo è Sean Sogliano?“Esatto, lo confermo
(per lui l’accordo con l’Hellas è biennale, ndr). Mi piace la sua idea di
calcio, il suo modo di operare”.Andrea Mandorlini sarà
ancora l’allenatore dell’Hellas?“La sua posizione non è in alcun modo in
discussione. Salvo che non sia lui ad avere delle perplessità sui nostri
progetti e che voglia fare delle scelte diverse. Comunque tra pochi giorni si incontrerà
con Sogliano e potranno confrontarsi su quel che c’è da fare”. Signor Setti, qual è
il Verona che ha in mente?“Il punto focale dovrà
essere la collegialità nelle decisioni. Non può esserci uno solo che comanda e
decide. Si lavora insieme, in équipe. Non si devono ripetere certe situazioni
che si sono verificate quest’anno”.Che cosa vuole dire?“Non è ammissibile che
un direttore sportivo non possa neppure entrare nello spogliatoio, ad esempio. La
struttura societaria andrà completata. A presto”.
Matteo Fontana
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