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Setti, più vicina l’uscita dal Bologna, il Verona è vicino

Il cda del club emiliano ha delineato l'accordo per la liquidazione dell'industriale di Carpi

Redazione Hellas1903

Sempre fermento intorno a Maurizio Setti. L'imprenditore emiliano si è avvicinato al Verona, visto che la sua liquidazione dal Bologna è ormai prossima, con l'avallo del presidente rossoblù Albano Guaraldi. Questo è lo scenario ricostruito in un articolo uscito oggi sul Corriere di Verona.

VERONA – Maurizio

Setti è sempre più vicino all’Hellas. Le ultime conferme arrivano da Bologna e

partono dagli sviluppi del consiglio di amministrazione del club rossoblù.

Mentre il Verona pareggiava 1-1 a Bergamo con l’AlbinoLeffe, Albano Guaraldi,

presidente della società emiliana, all’uscita dal cda, commentava così la

situazione creatasi in seno alla dirigenza e la posizione di Setti: “Sarà liquidato in tempi da concordare. L’accordo di

massima è stato trovato. Setti ha rimesso di sua iniziativa le deleghe che gli

erano rimaste in qualità di vicepresidente”. Fine dela storia con il Bologna e

via a quella con il Verona, dunque, per l’imprenditore dell’abbigliamento di

Carpi? Non del tutto. Guaraldi precisa: “Abbiamo analizzato le sue dichiarazioni dei giorni scorsi,

lui ci ha spiegato di non aver ancora firmato nulla e ci ha detto che avrebbe

rassegnato le deleghe se avesse rappresentato un problema per il Bologna”. Di

fatto, un problema già superato, questo, dato che le parti hanno statuito di

risolvere il proprio rapporto con la liquidazione, dilazionata nei prossimi 90

giorni, delle spettanze di Setti. Si parla di 2.2 milioni di euro, versati

dallo stesso Setti per il 5.6 percento del pacchetto azionario del Bologna di

sua competenza, più un milione di euro rimasto all’interno della società dopo

che il vicepresidente ha abbandonato la gestione dell’area tecnica, in

conflitto con Guaraldi. Ecco le dichiarazioni di Setti, che suonano come un

punto di rottura con il passato e il via ad un nuovo rapporto: “Sono contento

di questa avventura, ma il mio ciclo con il Bologna volge al termine: sarò

liquidato come da programma, con modalità che saranno deliberate nei prossimi

giorni”. Setti al Verona dopo il 30 giugno, quindi. Mancano i dettagli e la

ratifica degli accordi già presi con Giovanni Martinelli. Manca, ancor di più,

la definizione delle percentuali di controllo dell’Hellas. Martinelli, se la

serie A non dovesse materializzarsi, potrebbe concedere a Setti una larga

maggioranza, prossima quell’80 percento di cui il signor Manila Grace ha

sostenuto di aver ormai già per le mani, e che per la B è valutata all’incirca

sei milioni di euro.E Setti ha già individuato l’uomo di

mercato a cui vuole affidarsi ove il suo trasferimento all’Hellas dovesse

completarsi. Non Rino Foschi, né Stefano Capozucca. Il prescelto è Sean

Sogliano, già difensore, tra le altre, di Ancona, Torino e Perugia, figlio di

Riccardo, altro nome noto del business pallonaro. Sogliano, dopo aver

realizzato il miracolo Varese, ha tentato la prova di Palermo. Poche settimane,

prima della rottura con il presidentissimo Maurizio Zamparini. Contratto

stracciato e tanti saluti. Enrico Preziosi l’ha tallonato per averlo con sé al

Genoa. Pronto un triennale, per Sogliano, ma dalle parti di Marassi incombe la

figura di Pietro Lo Monaco, che ha lasciato il Catania, dopo aver spezzato il

prolungato ticket con Antonino Pulvirenti, e andrà proprio al Grifone. Inoltre

la presenza in sede di entrambi i figli di Preziosi andrebbe a rendere minimo

il margine operativo di Sogliano, che ha già dato il suo okay a Setti e romperà

il vincolo con il Genoa. E Sogliano, d’altro canto, si starebbe già muovendo

come referente per l’Hellas. Con lui, come responsabile degli osservatori,

potrebbe rimanere Mauro Gibellini, anche se questa, per il momento, è ancora

un’ipotesi. Di sicuro, con l’ingresso di Setti e Sogliano, si annuncia una

mezza rivoluzione dei quadri tecnici, a partire dal settore giovanile, ma che

non si fermerà lì. Ancora questione di poche settimane, poi la svolta sarà un

fatto concreto.

 Matteo Fontana

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