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Setti vende o no? Il punto sulla (possibile) cessione dell’Hellas

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Costi più alti, la crisi di Antress Industry, la trattativa saltata in primavera: il presidente vuole lasciare, ma la svolta non c'è
Redazione Hellas1903

Sono numerose le indiscrezioni che riportano di una cessione dell'Hellas da parte di Maurizio Setti, a undici anni da quando ne ha rilevato la proprietà, nel giugno del 2012.

Il "Corriere di Verona" fa il quadro della situazione. Scrive il quotidiano: "Il calcio, intanto, è cambiato molto, diventando sempre più costoso. Un affare che si è fatto complicato da portare avanti per Setti, tanto più che l’azienda di riferimento dell’imprenditore carpigiano, Antress Industry, è in concordato preventivo, in seguito a un forte calo economico, con perdite di 11.8 milioni, scaturito a causa della crisi pandemica. A gennaio, i creditori voteranno per accettarlo o meno, con il passaggio al gruppo Casillo. Un ulteriore fattore, questo, che rende difficile la conduzione del Verona, che è, ormai, la principale attività di Setti. Che ha volontà di vendere, ma aspetta che le figure interessate facciano quei concreti passi avanti che, allo stato delle cose, non ci sono stati appieno".

Prosegue l'articolo, riferendo di una cessione che è stata possibile tra settembre del 2022 e la primavera scorsa: "Una trattativa era avviata con Pacific Media Group, realtà finanziaria statunitense che avrebbe rilevato le quote dell’Hellas costituendo una Spac, un veicolo di investimento speciale, con l’ingresso di diversi soggetti nel capitale. A seguire l’operazione, Deutsche Bank, istituto di credito abituale interlocutore per Setti, che si era affidato allo studio Chiomenti, con sede a Milano, per le questioni legali. Avvocati al lavoro, con il Verona valutato circa 100 milioni. Firmato l’accordo di riservatezza tra le parti, i tavoli tecnici stringevano, ma il freno è stato doppio: da un lato, l’Hellas che stava per retrocedere, aspetto che per gli acquirenti richiedeva di abbassare il costo per comprare la società, dall’altro, l’insufficiente adesione alla Spac".

Quanto all'attuale stato delle cose, il giornale oggi in edicola riferisce: "Il Verona è rimasto a Setti, che in estate ha cominciato a parlare con nuovi possibili investitori, con l’avvicinamento, con ruoli dirigenziali, ai profili di Francesco Marroccu (diesse e poi responsabile dell’area tecnica dell’Hellas nella scorsa stagione) e Alessandro Zarbano (amministratore delegato del Genoa per diciassette anni, dal 2005 al 2022). Senza, però, arrivare al momento di effettuare una due diligence – fase cruciale per lo sviluppo di una trattativa – e, quindi, lasciando a Setti, al momento, l’Hellas. Ed è un fatto verificato che, sempre in estate, il mercato del Verona sia stato declinato anche alla luce di quella cessione che pareva vicina: di qui la conferma di Isak Hien (richiestissimo, con l’Atalanta che era pronta a offrire 12 milioni) e Cyril Ngonge (per cui c’era il Sassuolo). Scelte insolite, vista la politica di Setti e la linea che ha sempre adottato all’Hellas, club basato sull’autofinanziamento e, per questo, legato alle entrate date dalle plusvalenze. La sessione di gennaio si avvicina e, se lo scenario non consentirà a Setti di cedere il Verona, è inevitabile che, per consolidare i conti, ci saranno delle partenze eccellenti".

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