Una sola stagione all'Hellas, ma il ricordo di Carlo Petrini, nel giorno della sua scomparsa, non può passare in secondo piano. Era stato al Verona nel 1976-'77, l'allenatore era Ferruccio Valcareggi, in attacco c'erano Gianfranco Zigoni e Livio Luppi. Petrini giocò venti partite, di cui diciassette in campionao, realizzando due gol: il primo a Firenze, in una partita persa per 2-1, l'altro in casa, sempre per un 2-1, ma stavolta a favore dell'Hellas, contro il Cesena (l'altra rete la segnò Ennio Fiaschi). Petrini era tornato alla ribalta nel 2000 con il libro autobiografico ''Nel fango del dio pallone'', un duro atto d'accusa al mondo del calcio: il libro denuncio' la pratica del doping, gia' dilagante negli anni '60-'70. Petrini rivelò anche alcuni retroscena inediti sullo scandalo calcioscommesse del 1980, in cui fu coinvolto in prima persona e per cui subi' una squalifica di tre anni e sei mesi, amnistiata dopo la vittoria dell'Italia al Mondiale del 1982.Ha poi scritto altri volumi di critica al pallone e uno, "Le corna del diavolo", in cui effettuava un'inchiesta sul potere di Silvio Berlusconi, a partire dalla sua scalata al Milan. Inoltre, con "Il calciatore suicidato", ha dato impulso alla riapertura delle indagini sulla morte del giocatore del Cosenza Donato Bergamini, avvenuta nel 1988.Petrini si è spento oggi, a Lucca, all'età di 64 anni.
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