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Sì, eccome: siamo gli zimbelli. Considerazioni, anche amare, sul povero Verona

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Che faranno ora i responsabili di questo scempio calcistico?

Andrea Spiazzi

"Non siamo gli zimbelli di tutti", ha tuonato Bocchetti riferendosi all'arbitraggio con la Juventus.

Invece è proprio così. Togliendo la frase dell'allenatore dal contesto in cui l'ha usata, zimbelli è proprio l'aggettivo che ci azzecca di più per questo Verona. Il peggior Verona di sempre in A ha infilato la decima sconfitta di fila. Ha perso ancora con chi non doveva assolutamente perdere. Ha usato un mantice sulla fiammella di speranza che era rimasta, e che con lo Spezia poteva tornare a scaldare i cuori. Illusioni.

Che faranno ora i responsabili di questo scempio calcistico? Non si salva nessuno, quando va così male. Diciamo che per Cioffi e Bocchetti le insufficienze sono gravi ma non gravissime. Per la proprietà e la direzione sportiva (ed economica) invece, uno solo può essere il voto: inclassificabile, un tempo il terrore di tutti gli studenti.

CONSIDERAZIONI. Bocchetti dovrebbe dimettersi. Bruciarsi una carriera per un Verona così scalcinato non vale la pena. Restano, in ogni caso, le scelte, sbagliate, che ha fatto. Ragazzi bravi come Doig e Terracciano devono giocare, la vecchia guardia non paga, anzi fa pietà rispetto a quello che era. Lo si è visto fin dall'inizio. Si è avuta la presunzione, in senso buono, di portarli dalla propria parte e di ergerli a risolutori delle grane. Ma si è rivelato un boomerang tremendo.

Setti, poi, visti i risultati sconcertanti, dovrebbe cambiare la dirigenza*. Tutta. Tanta la presunzione anche qui. Pensare che il dopo D'Amico sarebbe stato un passaggio "normale", che le cose si erano imparate, che Marroccu avesse la bacchetta magica, che "prima il conto economico" anche se non hai più il guru che ti ha fatto decollare e, pensa un po', anche incassare un pacco di denaro. Salgono ancora i brividi pensando alle frasi di inizio stagione del nuovo ds: "Se alcuni andranno, ne arriveranno di ancora più bravi". Eh già, facile no? Si è visto. Gol dal nuovo attacco in dosi omeopatiche, buchi in difesa spaventosi, centrocampo bradicardico e gli esterni (che erano) in versione lillipuziana.

Via i vecchi scontenti e non più decisivi. Se già (e non ci stupiremmo nemmeno un po') calciatori come Lazovic, Tameze e Ilic non sono in uscita a gennaio, vale la pena riflettere su quanto in questa stagione possano dare e se non sia il caso di sostituirli. La frana dello smantellamento ha travolto anche loro.

CONSIDERAZIONI AMARE. Se lo scotto da pagare dopo tre anni di splendido calcio è una retrocessione da zimbelli, qualcuno ci ridia un Verona brutto ma che possa lottare per salvarsi. Anche tanto brutto, ma che esca dal campo con dei punti. Qualcosa che perlomeno assomigli a una squadra che può competere in A, seppur nelle zone meno nobili.

*Per cambiare tutta la dirigenza si intende una manovra d'urto per salvare il salvabile, qualora non vi fosse già l'idea di vendere il club. Manovra evidentemente ancor più radicale.

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