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Sogliano: “Dopo undici “ultime spiagge” giocate i punti non bastano. Restiamo lucidi”

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Il ds: "Zaffaroni e Bocchetti danno tutto, alla squadra chiediamo di fare meglio"

Redazione Hellas1903

Sean Sogliano parla in conferenza stampa della situazione del Verona. Di seguito le dichiarazioni del direttore sportivo dell'Hellas.

"Ogni tanto è giusto parlare e dire quello che si sente in questo periodo. Dopo la sosta per il Mondiale, quando la situazione era molto critica, abbiamo giocato undici "ultime spiagge". Cercare di fare una rimonta dopo dieci sconfitte non capita tutti gli anni, per fortuna. Abbiamo speso molto, ma in queste undici gare la squadra ha dato tutto. Siamo consapevoli che ci sono tanti limiti, ma la squadra ha ritrovato orgoglio. Avevo detto che doveva essere la prima cosa da recuperare, e grazie al ritrovato orgoglio abbiamo portato a casa quattordici punti, che però non bastano ed è questa la cosa più dura da accettare. In situazioni normali sarebbero sufficienti per raggiungere la salvezza, e invece nel nostro caso non bastano. Dobbiamo mantenere la lucidità, non sono qui per dire che siamo forti, ma che ci sono dei ragazzi che stanno cercando di fare più punti possibili. Dobbiamo vivere nelle difficoltà.

Questa squadra ha delle difficoltà e ha bisogno di un ambiente che solo Verona ci sa dare, e che può portarci qualche punto in più.

Le concorrenti? Questo è un campionato particolare rispetto ad altri anni. Varie squadre che partivano con l'obiettivo della salvezza hanno fatto tanti punti nel girone d'andata. Mancano ancora dodici partite, un terzo del campionato: non è facile capire se c'è una squadra che può mollare. Siamo legati a quello che dobbiamo fare noi.

Zaffaroni ha sempre allenato in C, Bocchetti è alla sua prima esperienza, ma non è detto che chi è più abituato a questi palcoscenici abbia più dignità professionale di loro. Dalla mattina alla sera lavorano per riuscire a fare qualcosa in più. Stiamo tentando di ribaltare qualcosa di difficile da ribaltare. Non possiamo chiedere alla squadra di fare i punti non fatti prima, perché le gare non si possono rigiocare: le si può chiedere di fare meglio d'ora in avanti.

Come sta vivendo questo momento difficile Setti? Ci sentiamo o ci vediamo quotidianamente. In questo momento è il presidente, ma ragiona come un tifoso. Spesso sono io a dirgli che abbiamo fatto quattordici punti e che non era scontato farli. E lui mi risponde: "Sì, ma non bastano". E ha ragione. La vive sentimentalmente, come se fosse un tifoso. Ha sicuramente le sue preoccupazioni, il primo a non aspettarsi una situazione così era lui. Non bisogna farsi prendere dai nervi, anche se non è semplice".

La scintilla di cui parlavo qualche settimana fa ci ha fatto fare quattordici punti, che però non bastano. E questa scintilla deve diventare qualcosa di più, deve diventare fuoco. E perché sia così dobbiamo avere gli occhi più cattivi.

Mi aspettavo di più da Gaich? "Dei nuovi arrivati quello che stava meglio di tutti era lui. Paradossalmente, quello che sta faticando di più in questo momento è proprio lui. Gli altri, secondo me, hanno beneficiato maggiormente del lavoro fisico che hanno fatto. Per la struttura che ha, invece, Gaich non è ancora in condizione di giocare come noi vogliamo. Anche se l'unica partita in cui non ha fatto davvero bene è stata quella con il Monza, nelle altre ci ha sempre dato un buon contributo. Resto però convinto che possa dare di più".

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