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Sogliano: “Si parte con Bocchetti. Sono più emozionato della prima volta”

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Il ds: "Orgoglioso per la fiducia che mi dà Setti. Serve un'impresa, non vedo l'ora di parlare con la squadra"

Redazione Hellas1903

Sean Sogliano parla in occasione della sua presentazione come nuovo ds del Verona.

"Sono più emozionato della prima volta - dice Sogliano - conservo tantissimi ricordi della mia prima esperienza qui. Se mi guardo attorno vedo delle maglie di giocatori che per me hanno voluto dire tanto e mi emoziono. Sono orgoglioso che il presidente mi abbia dato fiducia Essere qui, in un momento in cui serve fare un'impresa, è un grande orgoglio. Arrivare in queste situazioni fa parte della mia vita: dopo Verona ho fatto delle scelte scomode, che probabilmente non hanno giovato alla mia carriera. Ho risolto il mio contratto con il Genoa, in Serie A, e lì si stava bene, poi sono andato a Bari. Il mio percorso l'ho scelto io. Il fatto che sia qui mi dà molta carica e forza: il presidente sa che farò il possibile per aiutare l'Hellas a fare un'impresa molto difficile, vi dico che non vedo l'ora di parlare con la squadra, con lo staff e con Bocchetti. Si parte da lì".

"Nelle ultime partite ho visto delle prestazioni valide. Le gare contro la Juve, contro il Milan o la Roma hanno mostrato una squadra tutt'altro che morta, e vogliosa di ribaltare una situazione difficile. Non trovando il risultato può esserci anche un pizzico di mancanza di lucidità. Ma io non sono tipo da numeri, questa squadra ha conservato quasi tutti i giocatori dello scorso anno a centrocampo in difesa. Davanti hai avuto meno precisione, lo scorso anno tante volte capitava di portare a casa punti perché l'Hellas faceva un gol in più dell'avversario. Attendo di valutare questi giocatori e di guardali negli occhi.

Da quando sono arrivato all'Hellas ho iniziato a non dormire. Dobbiamo cercare di fare un'impresa, che io sia ds e Marroccu responsabile dell'area tecnica a me interessa fino a un certo punto, quello che dobbiamo fare è caricare l'ambiente e i giocatori. Non voglio legittimare una posizione, sono qui perché voglio dare una mano e fare quello che so fare io. Un ingresso a gennaio per un dirigente non è facile, ma la società resta snella. Quando prendemmo Iturbe condivisi la scelta con il presidente e con Gardini. Non c'è alcuna complessità, l'importante è che i rapporti siano veri.

È un periodo particolare per prendere una decisione di qualsiasi natura nel mondo del calcio, con il Mondiale di mezzo. Parlerò con Bocchetti, con i giocatori e con il suo staff, in questo momento siamo tranquilli.

Cosa c'è da correggere in questo Verona? I punti sono quelli che sono, poi ognuno può farsi un'idea. A volte, però, da fuori sei più lucido: non ho visto grande differenza nelle ultime prestazioni rispetto allo scorso anno, mi riferisco alle ultime cinque partite. La differenza è che il Verona lo scorso anno faceva un gol in più degli altri. Io qualche idea me la sono fatta su questa rosa, e probabilmente non la cambierò, ma devo prendermi del tempo per parlare con loro e capire cosa c'è nella loro testa. Il Verona ha avuto sempre un marchio di fabbrica: la corsa. E se la squadra corre è perché si allena forte.

Il Verona è una società che ho lasciato otto anni fa e che è cresciuta moltissimo. Oggi chi arriva qui si rende conto che il club si è consolidato negli anni, si è strutturato. Ho trovato una società nella quale si respira un'aria importante, un presidente che ha un'esperienza diversa rispetto a quando l'ho conosciuto. Sa fare il suo lavoro meglio di un decennio fa, inevitabilmente. Sono orgoglioso che mi abbia riportato qui.

Altri Allenatori? Ho un difetto: non riesco a parlare con nessun altro allenatore fino a quando non decido di mandare via quello che è in carica. Stimo moltissimo Ficcadenti, ma non ho parlato né con lui né con nessun altro allenatore.

Ho firmato per questa stagione più un'altra, ma oggi in testa ho altro. Dobbiamo pensare al presente, al quattro gennaio. Col presidente parlo e prendo decisioni in maniera molto rapida. Non abbiamo discusso di progetti, oggi sarebbe fuori luogo: ovvio che mi piacerebbe costruire qualcosa insieme a questa società. Si tratta di dare tutto a una piazza che lo merita, poi sono sicuro che ci sarà un futuro, perché so cosa posso dare a questa società e so cosa ha dato lei a me".

 

 

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