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Sognare è lecito, ma…

L'impronta della nuova società, i colpi di mercato, il rapporto con Mandorlini

Redazione Hellas1903

Impressionante il mercato dell’Hellas.

Fatichiamo noi, a star dietro alle notizie cercando di scremare le vere dalle

bufale. Ma tante si sono rivelate vere, mica chiacchiere buttate lì da qualche

furbastro di procuratore. Sogliano è un carro armato, ha carta bianca da Setti,

fa e disfa. Erano anni che non si vedeva un tale movimento con l’arrivo di

calciatori di ottimo livello.

E’ finito il tempo delle vacche

magre. Quello in cui prima Previdi e poi Gibellini dovettero fare le squadre

con un budget a dir poco striminzito. Quello in cui nemmeno wikipedia ti dava

notizie su chi fossero alcuni dei nuovi arrivi.

Setti non fa follie (e,

giustamente, non spende un milione e mezzo per Sforzini) ma caccia la “musica”

quanto basta a far intendere che lui di scommesse ne vuole poche, e cerca di

iniziare con delle certezze.

Bene Setti dunque, e l’organizzazione

interna. E’ finito anche il tempo del “ghe pensi mì” di poche persone al comando,

soluzione spesso controproducente. Qui comanda Setti ma i suoi si muovono come

macchine, con incarichi e responsabilità precise. E sapendo che il calcio non si

rivela mai una scienza esatta, partire con un gruppo dirigente che viaggia all’unisono

è già un vantaggio.

Sognare è lecito, dunque. Quando

arriveranno gli attaccanti anche i “maicontenti” si convinceranno: la squadra è

forte, sulla carta decisamente più forte di quella dello scorso anno.

Ieri, tuttavia, Sogliano ha usato

una frase che più di tutte mi ha colpito: “Puoi avere i giocatori di qualità,

ma quello che conta è amalgamare il gruppo e renderlo vincente, altrimenti non

servono gli acquisti, e qui conta il lavoro dell’allenatore”.

Non c’è mancanza di fiducia in

Mandorlini. Setti non investe milioni di euro per poi tenere controvoglia un

allenatore solo perché gode dell’apprezzamento di larga parte dei tifosi. Ci

sarebbe già un altro sulla panchina del Verona, in tal caso.

Mandorlini viene trattato da

professionista: crediamo in te, ti facciamo la squadra (forte), puoi fare

grandi cose, dimostralo.

Il successo del prossimo Hellas

dipenderà molto dal rapporto che il mister instaurerà con la nuova società, e

viceversa. E non è un caso che ieri Mandorlini (si vede nel video) alla domanda

su che impressione avesse della nuova società, abbia risposto: “La mancanza di

Martinelli”.

Il rapporto Mandorlini-Team Setti è ancora tutto da costruire, ma con le premesse sopra citate sarebbe da poco saggi non fare di tutto, da ambo le parti, per instaurare un legame forte e trasparente, che potrà essere la chiave della buona riuscita della stagione.Setti e i suoi si conoscono da

poco con Mandorlini, solo da un paio di giorni hanno iniziato a lavorare assieme vis-à-vis. Diamo

tempo al tempo.

 

Andrea Spiazzi

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