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Tudor-Verona, le idee per restare

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Cessioni sì, ma anche conferme di rilievo, contratto lungo, prospettive: così il tecnico può rimanere all'Hellas

Redazione Hellas1903

Igor Tudor nei prossimi giorni incontrerà Maurizio Setti per valutare se proseguire con l'Hellas, al netto di un contratto per cui è scattato il rinnovo automatico col raggiungimento della salvezza.

Il tecnico di Spalato parlerà col presidente dell'Hellas delle prospettive da considerare. La partenza di Tony D'Amico, diesse con cui Tudor ha avuto un saldo rapporto, era evidente da tempo, ora si tratta di allacciarsi alla nuova struttura dell'area sportiva, affidata, salvo ribaltoni, a Francesco Marroccu.

Ci sono delle idee necessarie perché Tudor resti. Delle cessioni "pesanti" sono un'esigenza ineliminabile per il Verona. I conti in equilibrio rappresentano un fondamento della gestione del club. In uscita ci sono Antonin Barak e Nicolò Casale.

Occorre, tuttavia, conservare quanto più possibile l'assetto della squadra che tanti ottimi risultati ha colto in questa stagione, prolungando il ciclo avviato nel 2019 con l'arrivo di Ivan Juric.

Sul tavolo del dialogo tra Tudor (che, al momento, non ha offerte delineate dall'Italia, mentre dalla Turchia emerge l'ipotesi del Galatasaray) e Setti ci sono le conferme di Giovanni Simeone, Adrien Tameze e Ivan Ilic.

Naturale che si parli anche di un ritocco dell'ingaggio, dopo quanto fatto, e di un accordo pluriennale.

Gli obiettivi del club resteranno, ad ogni modo, invariati: salvarsi (va da sé, meglio se con tranquillità), sviluppare i giocatori, far crescere e inserire in Prima Squadra i ragazzi usciti dalle giovanili, com'è stato con Marash Kumbulla, Destiny Udogie e Diego Coppola.

In caso di intesa, Tudor diventerebbe, in questo senso, una figura ancora più centrale nell'Hellas.

M.F.

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