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VERONA-CITTADELLA 0-0: DELUSIONE AL BENTEGODI

Stanco e senza un gioco produttivo, l'Hellas non va oltre il pari. E ora si fa dura per il secondo posto

Redazione Hellas1903

Doveva essere una vittoria scontata. I 25 punti di distanza tra le squadre e la posta in palio imponevano un successo del Verona sul Cittadella. Squadra ostica, quella di Foscarini, a far la parte del cristiano tra i leoni. Solo sulla carta, però. Perché alla fine è meritatissimo il punto che i padovani si conquistano al Bentegodi.

Non si può sempre sperare nel lampo di Martinho, nel rigore di Cacia o nella generosità di Ferrari. Una squadra in corsa per la A deve mostrare ben altro. Un gioco, innanzitutto. E la cattiveria necessaria. Che stasera non si vedono.

Brutto Verona nel primo tempo. Cacia e Ferrari si impegnano ma girano spesso a vuoto, Sgrigna non incide per nulla. Tutto, o quasi, passa dai piedi di Hallfredsson che è però spesso impreciso. Jorginho si limita troppo alla sola manovra di recupero e di palleggio. Albertazzi traballa, anche se ce la mette. Tutto si riduce a molti cross e poche conclusioni, e per nulla pericolose.

Il Cittadella, nettamente inferiore tecnicamente, si difende compatto e con grinta, insegnando che gli obbiettivi si raggiungono con la forza di un gruppo.

E’ solo Cacciatore ad andare realmente vicino al gol, al 26’ con un colpo di testa sottoporta che va alto. Schiavon, invece, con una furbesca incornata impegna severamente Rafael e, allo scadere, spara alto.

Al duplice fischio il Verona riceve i fischi delle gradinate, ai quali rispondono i cori di sostegno della curva.

Dopo un primo tempo brutto il Verona ci aveva abituato a dei secondi all’altezza. Niente, invece. La squadra è in netta difficoltà. Non c’è gioco, solo volontà, e a tratti sembra svanire anche quella. Poche pure le energie. Palla ad Hallfredsson (che porta la croce per tutti) e tutti su.

L’ingresso di Martinho (Sgrigna deludente) dà speranza, e lui ce la mette tutta seminando paura nella difesa padovana, che però non si scompone.

Cordaz nega il gol a Ferrari togliendo la palla dal sette al 24’, poi Jorginho coglie la parte alta della traversa con un tiro dal limite. Due lampi, poi torna la notte. I cambi forzati di Cacciatore (dentro Crespo) e Ceccarelli (dentro Bianchetti) non giovano certo, ma l’Hellas appare stanco e confuso, e ringrazia il piedone sgraziato di Di Carmine che in contropiede calcia alto.  Ferrari al volo non trova la porta, liberissimo, e lì capisci che è dura da portare a casa.

Infatti è 0-0. Il Verona esce stanco e deluso dal campo.

Per la serie A serve ben altro.

Ora, la verità in cinque gare.

ANDREA SPIAZZI

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