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VERONA-NOVARA 1-1: HELLAS RAGGIUNTO NEL FINALE

Un solo tiro in porta dei gialloblù non basta per vincere: al gol di Martinho risponde Alhassan nel finale

Redazione Hellas1903

Un tiro e un gol: il Verona si è appeso alla rete di Martinho sperando di portare a casa i tre punti, ma ha trovato un Novara tosto, che con testardaggine ha strappato un pari (meritato) al Bentegodi.

Ci sta di pareggiare con una squadra ben attrezzata come quella piemontese, ma la tattica del Verona, troppo rinunciatario specie nella ripresa quando si è chiuso a catenaccio, non ha pagato, e il gol a pochi minuti dalla fine lascia l’amaro in bocca, e qualche fischio di disappunto degli spettatori si sente, alla fine.

Cacia, Gomez, Bojinov: nessuno dei tre è arrivato mai a concludere verso la porta avversaria, troppo poco davvero.

Parte forte l’Hellas che dopo soli quattro minuti passa: Hallfredsson sfonda centralmente e serve Martinho che defilato sulla sinistra spara un diagonale che Bardi devia ma la palla sbatte sul palo ed entra.

Colpito a freddo, il Novara prova a reagire ma la qualità di Piovaccari e Gonzalez si vede solo a sprazzi: il Verona si chiude bene e riparte, spesso con Hallfredsson ad impostare i contropiede.

Martinho, in campo al posto di Rivas che all’ultimo dà forfait per un risentimento muscolare, lascia spesso il ruolo di esterno alto a sinistra all'islandese, che è il più in palla dei suoi. Dietro Maietta e Moras devono fare le loro per fermare le iniziative degli avanti piemontesi. Gomez piglia botte quando tenta di ripartire: il Novara mostra di essere squadra tosta, e non molla.

L’Hellas non riesce a concretizzare le manovre in contropiede, così il risultato rimane in bilico. La gara, vivace, vede in realtà i portieri inoperosi  fino al 45’ quando Rafael salva il risultato con un doppio straordinario intervento: Gonzalez mette in mezzo dalla destra ma il brasiliano ferma prima il tiro di Lazzari e poi il tap in di Piovaccari.

Laner sostituisce Bacinovic ad inizio ripresa e questo la dice lunga su quanto Mandorlini veda meglio l’altoatesino. Lo sloveno, in effetti, non lascia traccia della sua prova concedendo  troppa iniziativa al suo diretto avversario Lazzari.

Tesser gioca anche la carta Baclet (fuori Piovaccari) ma il muro del Verona, che arretra il baricentro di almeno dieci metri, sembra invalicabile. Così i piemontesi fanno gioco ma negli ultimi 15 metri non trovano varchi.

Rischia, il Verona, nel difendere troppo  l’1-0 senza pungere in contropiede, e la partita diventa noiosa. Cacia non vede un pallone, Gomez sparisce, mentre Hallfredsson è chiamato a fare l’esterno offensivo, con Martinho in mediana.

Bojinov sostituisce Cacia al 26’ mentre Tesser manda in campo Lepiller al posto di Marianini.

Il Verona, però, rinuncia a giocare e pensa a difendere. Tattica quantomeno rischiosa quando hai un solo gol di vantaggio. Così, quando crede di averla portata a casa, l’Hellas subisce il pari. La bordata dai 30 metri di Alhassan rimbalza davanti a Rafael, stavolta goffo nel tentare la parata. 1-1. I gialloblù non riescono a reagire e Gonzalez grazia Mandorlini e i suoi quando al 43’ dopo un’impressionante azione personale arriva davanti a Rafael ma calcia a lato.

Assalto finale del Verona, ma non serve. Per vincere, stasera, serviva ben di più.

Andrea Spiazzi

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