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VERONA-REGGINA 2-0. UN HELLAS STRAPPA APPLAUSI SI GODE LA PRIMA VITTORIA

Laner nel primo tempo e Gomez (rigore) nella ripresa sanciscono un risultato che poteva essere anche più rotondo. E' tornato il Verona padrone del Bentegodi

Redazione Hellas1903

Eccolo il Verona che speri di vedere, quello nascosto nelle prime due di campionato, che stasera esce alla grande schiantando la Reggina con un netto, e meritatissimo 2-0 da far lustrare gli occhi.

E’ il Verona dei giovani campioncini Jorginho e Martinho, della pericolosità e classe di Rivas e Cacia, della precisione implacabile di Gomez dagli 11 metri. L’Hellas nasce a vita nuova, non solo per i tre punti acquisiti ma per lo spirito combattivo e la velocità della manovra, avvolgente e, a tratti, insostenibile dai malcapitati reggini.

Il primo tempo parte piano con l’Hellas che cerca di trovare le misure, specie a centrocampo dove Hallfredsson e Bacinovic sono sostituiti da Jorginho e Cacciatore, con Laner mezz’ala destra.

In particolare per il recente acquisto ex Samp non è semplice prendere le chiavi del centrocampo.  La gara si sblocca  dopo otto minuti. Dirompente l’azione di Martinho in percussione, il lancio in verticale è preciso per Cacia che si invola e dribbla il portiere ma la difesa reggina fa scudo sulla linea, poi Baiocco s’impapera e si fa soffiare palla dall’astuto Rivas che la cede a Laner cui tocca solo di spingerla dentro.

Dopo il vantaggio l’Hellas fa giro palla cercando Rivas a sinistra che crea non poco scompiglio. Mandorlini capisce che è meglio mettere Jorghino play e Cacciatore mezzo sinistro. Ma è quando la squadra verticalizza che fa paura: i lanci di Jorginho e Martinho a cercare Cacia per poco non vanno a segno.

La Reggina conquista qualche angolo senza conseguenze, al 30’ una botta volante di Barillà fa tremare il Bentegodi ma la parabola va fuori di poco.

Martinho incanta per velocità e incisività nei suoi sfondamenti centrali a cercare l’assist breve o la conclusione. Più che meritato il vantaggio col quale la truppa di Mandorlini va all’intervallo, senza mai che Rafael sia impegnato.

La ripresa parte con un Verona arrembante, scrosciano meritati applausi per le pericolosissime azioni innescate da Jorginho e portati avanti dal devastante Martinho, spostato a mezz’ala sinistra in staffetta con Cacciatore.

Cacia sfiora il gol in un paio di occasioni, in una Rivas.

Al 5’ Di Bari atterra Cacia lanciato in area: è, quello fischiato da Irrati, un rigore generoso, ma che l’Hellas sfrutta con Gomez implacabile dal dischetto. 2-0 e il Bentegodi esplode, spellandosi le mani per i gialloblù.

I tifosi ritrovano la squadra dello scorso anno, che sa, in particolare, mettere alle corde l’avversario senza se e senza ma. Anche Cacia vuole gloria, ci prova e ci riprova a fiondare verso la rete.

Gli amaranto tentano di tamponare, e dopo venti minuti di fuoco nemico provano a sparare qualche cartuccia. A salve, però, perché il monologo gialloblù prosegue, pur  giustamente senza frenesia dato il doppio vantaggio.

“Mandorla” toglie Rivas (20’) e inserisce Grossi, a cui Baiocco nega la gioia del gol su un diagonale insidioso. Ovazione, nel finale, anche per il debutto di Valeri Bojinov, che effettua un paio di tocchi da serie A, giusto per dire ci sono anch’io, non preoccupatevi che arrivo.

Bene così, avanti così. Ai piccoli passi delle prime due partite ora si è aggiunta una falcata da gigante, alla quale bisognerà dare seguito. Se il Verona sarà quello di stasera, prepariamoci a divertirci assai.

Andrea Spiazzi

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