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Verona, si metta fine a questa bruttura

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L'allenatore è indifendibile, l'Hellas deve fare una scelta
Andrea Spiazzi
Andrea Spiazzi Direttore 

La disfatta, l'ennesima, con l'Empoli, certifica l'impotenza dell'allenatore nel gestire e dare un'anima a questo Verona. Pur contro la sua volontà ("con Zanetti fino alla fine", le parole di Sogliano dopo Bergamo) l'Hellas arriva a un punto nel quale risulta davvero difficile difendere la scelta fatta e la guida tecnica attuale. C'è un gruppo da rilanciare, che ha certamente nelle proprie corde le qualità e lo spirito per poter salvarsi (ora perduti), ma è evidente che il tecnico non ha più nulla da dare, viceversa sembra che abbia più da togliere. Hai voglia a prendertela coi giocatori quando è dall'inizio dell'anno che non c'è un'idea chiara di come difendere, né di come attaccare, con un centrocampo, pur dotato di buone individualità, fa acqua e non conosce l'interdizione, con un 11 che non è mai lo stesso.

Prima di incorrere in ulteriori figuracce e nel rischio di piombare con una squadra depressa ancora più giù, da dove poi sarebbe difficile risalire, la dirigenza del Verona dovrebbe subito prendere la decisione di sollevare l'allenatore dal suo incarico. È grave sbagliare la scelta iniziale, ma si può rimediare. È tempo di aprire gli occhi, di ammettere un errore, e di cambiare. D'Amico lo fece subito, dopo aver preso un granchio con Di Francesco, e che squadra ne venne fuori..

Così non fosse sarebbe la conferma che da tre anni a questa parte l'Hellas è diventato nient'altro che una scommessa stagionale, un gioco d'azzardo che si ripete, una porta girevole per molti calciatori, un inno alla plusvalenza in barba a un minimo di progetto tecnico. E allora, scommessa per scommessa, che arrivino pure gli americani.

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