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Volantino della Curva Sud: “Tifosi, basta magliette kitsch. Il Verona è uno stile”

Censurato lo "spontaneismo" nelle t-shirt e nelle bandiere

Redazione Hellas1903

Da Nuthellas a "Eto visto la me Maietta", da "Manco mal che son de l'Hellas" a "Mal de famea", a dei fucili incrociati al di sotto di uno stemma gialloblù. Tante magliette, tanti slogan riportati su t-shirt autoprodotte dai molti tifosi del Verona.Un movimento spontaneo alimentato dalla risalita della squadra e dagli ottimi risultati degli ultimi anni. In un volantino pubblicato sabato scorso, intitolato "Lo stile Verona" e che sarà distribuito anche nelle partita con la Reggina, la Curva Sud, storico cuore della passione per i colori dell'Hellas, ha preso le distanze da questo tipo di manifestazioni."Saltano all'occhio slogan quantomeno discutibili, senza significati se non riconducibili a qualcosa di vergognosamente scontato, da tifoso della domenica, completamente al di fuori dalla nostra impostazione", si legge nel foglio diffuso dalla Sud.E ancora: "Non possiamo e non vogliamo non notare come il risultato finale rasenti quanto si vede nelle mediocri tifoserie italiane e avvertiamo oggi il rischio di perdere di vista uno stile mantenuto e portato avanti in 40 anni di tifo a Verona".Dalla Curva viene così definito un codice comportamentale, con bandiere che rappresentino solo la croce gialla in campo blu simbolo comunale, mentre per le t-shirt sono "tassativamente da evitare quelli verso giocatori  e allenatori e tassativamente quelli contro altre squadre, utilizzando solamente frasi che abbiano un vero significato senza scadere nella mediocre scontatezza".

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