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Vulpis: “Dopo il virus meno soldi per tutti, il mondo del calcio lo capisca”

L'esperto di economia dello sport: "Le società si rendano conto che la gente non spenderà per il pallone"

Redazione Hellas1903

Marcel Vulpis, analista ed esperto di economia dello sport, intervistato dal "Corriere di Verona" oggi in edicola, ha esaminato la situazione del calcio in seguito all'emergenza coronavirus.

Dice Vulpis: "Le proprietà sono obbligate a un cambio di passo. Non possono chiedere ai giocatori di ridursi gli stipendi, reputare di essere “blindate” nel rapporto contrattuale con Sky e Dazn, domandare aiuti al Governo: fuori da Palazzo Chigi c’è la fila. Il mondo del calcio si renderà conto di non essere una necessità primaria per l’Italia”.

Aggiunge Vulpis a proposito del sistema calcio: “Dovrà convivere con il ridimensionamento. I soldi saranno di meno per tutti. Anche le pay-tv avranno un calo, benché, con le partite che saranno per chissà quanto a porte chiuse, possano trarre un giovamento quanto ad abbonamenti sottoscritti: se il prezzo non si abbasserà, il cittadino-consumatore non spenderà il proprio danaro per guardare il calcio, ma se lo terrà per fare la spesa al supermercato"

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