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Energia a prezzo fisso o indicizzato: come scegliere?

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Come individuare l’offerta più adatta alle proprie esigenze
Redazione Hellas1903

Scegliere una fornitura di luce e gas non è semplice. Sul mercato energetico, infatti, è possibile trovare molteplici fornitori, ciascuno con tariffe e soluzioni differenti.

Il primo fattore da analizzare, però, riguarda il costo della materia prima, che può essere fisso o variabile. Ecco quali sono le differenze e come fare la scelta giusta.

Cosa significa prezzo fisso e indicizzato?

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Le offerte di luce e gas prezzo fisso prevedono che il prezzo dell’energia elettrica (espresso in kWh) e quello del gas (espresso in Smc, standard metro cubo) rimangano invariati per tutta la durata del contratto, solitamente per un periodo minimo di 12 mesi. In pratica, il fornitore si impegna a mantenere lo stesso prezzo della materia prima indipendentemente dalle fluttuazioni del mercato. Al termine del vincolo, il fornitore propone al cliente una nuova offerta, informandolo con un certo preavviso delle condizioni contrattuali.

Questo tipo di proposte sono l’ideale per chi desidera evitare sorprese in bolletta, soprattutto in periodi di incertezza o di forti aumenti dei prezzi a livello globale. Anche se i costi all’ingrosso dovessero salire, l’importo relativo all’energia resterà stabile durante i mesi, garantendo una maggiore tranquillità nella gestione delle spese domestiche.

Il prezzo indicizzato, insegue l’andamento dei mercati dell’energia, sia per l’elettricità che per il gas. In pratica, con una tariffa variabile, il costo in bolletta cambia in base ai movimenti del mercato: se i prezzi salgono, anche la bolletta sarà più alta; se invece scendono, l’importo da pagare diminuisce.

Per calcolare il prezzo, si fa riferimento a indici precisi, ovvero il PUN (Prezzo Unico Nazionale) per l’energia elettrica e il PSV (Punto di Scambio Virtuale) per il gas. A questi valori viene solitamente aggiunto uno spread, ovvero un piccolo sovrapprezzo applicato a ogni kWh o Smc consumato.

Questo rappresenta il margine di guadagno del fornitore e serve a coprire i costi di gestione e distribuzione.

Come scegliere l’offerta giusta

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Dopo aver compreso le differenze tra prezzo fisso e indicizzato, è fondamentale individuare l’offerta più adatta alle proprie esigenze. Tra i fattori da considerare, ci sono:

  • Sicurezza: il contratto a prezzo fisso offre una maggiore sicurezza economica. È possibile conoscere in anticipo l’importo delle bollette, evitando sorprese derivanti da variazioni di mercato. Questo permette una gestione più serena e prevedibile del bilancio familiare. Al contrario, il prezzo variabile può comportare aumenti inaspettati;
  • Flessibilità: un prezzo fisso può diventare svantaggioso se i costi dell’energia scendono. In tal caso, ci si può ritrovare a pagare una tariffa superiore ai prezzi di mercato. Invece, con un contratto indicizzato, si può beneficiare immediatamente di eventuali ribassi;
  • Penali: le offerte a prezzo fisso possono includere penali in caso di recesso anticipato o cambio fornitore prima della scadenza naturale del contratto. I contratti a prezzo indicizzato, invece, solitamente presentano minori vincoli e non prevedono penali, rendendo più semplice il passaggio a un altro fornitore;
  • Complessità: la gestione di un contratto indicizzato richiede un monitoraggio costante dei prezzi di mercato per valutarne la convenienza. Ciò può risultare complicato per chi non ha tempo o competenze specifiche. Un contratto a prezzo fisso è quindi più facile da gestire.
  • Analizzare tutti questi fattori e confrontarli con la propria situazione e le proprie necessità è fondamentale per prendere una scelta informata e serena.