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Verona, che bravo col Milan. Ecco perché la chiave per la salvezza è la difesa

Le scelte tattiche di Juric danno solidità alla squadra. Con i rossoneri una nuova dimostrazione

Michele Tossani

Al di là delle questioni arbitrali, quello che rimane della partita fra Verona e Milan è la splendida prova difensiva offerta dall’Hellas. In particolare, dopo Lecce, a farsi notare positivamente è stata ancora una volta la mano del tecnico Juric.

Preoccupato della potenza offensiva dei rossoneri, l’allenatore croato ha approntato un efficace dispositivo difensivo volto a congestionare la zona centrale del campo in modo da ingolfare la manovra offensiva della squadra di Giampaolo.

Il piano tattico prevedeva l’utilizzo di un 3-4-1-2 in non possesso con Verre che veniva utilizzato da no.10 con il compito, in fase difensiva, di occuparsi di Biglia, il play basso del Milan.

I due interni gialloblù, Amrabat e Miguel Veloso, andavano poi a formare delle coppie rispettivamente con Calhanoglu e Kessie. Restava livero Paquetà, impiegato come trequartista da Giampaolo. Sulle tracce del brasiliano Juric decideva di mandare Kumbulla, il centrale della difesa a tre veronese, pronto a salire per contrastarlo in caso di necessità.

Successivamente, in seguito all’espulsione di Stepinski, Juric decideva di adattare il sistema difensivo alla nuova situazione tattica. Così, Zaccagni veniva fatto retrocedere in mediana come interno sinistro sul lato di Kessie mentre Amrabat e Verre continuavano ad occuparsi dei precedenti avversari. A retrocedere era Miguel Veloso, spostato nella posizione di mediano davanti alla difesa col compito di contrastare Paquetà.

Da un’organizzazione difensiva così buona, oltre che dall’intensità dimostrata per tutta la gara, il Verona deve ripartire per costruire la propria salvezza.

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