Quando sta per iniziare una nuova stagione calcistica, o comunque è iniziata da poco tempo, non si ha ancora un’idea chiara di quelle che saranno le prospettive a lungo termine delle varie rose di serie A. Ma questo è un discorso che si può estendere tranquillamente anche agli altri campionati, dove il mercato chiuso da poco ha portato a nuovi innesti da far inserire in organici già collaudati o in cantiere, a seconda dei casi ovviamente. In tale contesto andiamo in questa fattispecie ad esaminare da vicino la situazione dell’Hellas Verona: compagine del nostro torneo guidata dal mister Paolo Zanetti, ex calciatore di A. Una rosa che lotterà per mantenere la categoria ma che potrebbe inaspettatamente anche ambire a qualcosina di più. Vediamo per tanto come sono cambiate le quote salvezza del Verona da inizio campionato con una parentesi anche legata al mercato di questa società. Prospettive, ambizioni, obiettivi e tanto altro in questa disamina a 360 di una società storica come l’Hellas Verona.
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Come sono cambiate le quote sulla salvezza del Verona da inizio campionato
Uscite e nuovi ingressi nella rosa di Zanetti
Partiamo proprio dal mercato fatto dall’Hellas Verona che ha portato in dote nuovi volti già performanti ed alcune uscite. Tra le entrate sicuramente stanno mostrando di poter fare la differenza già dalle prime giornata calciatori come Harroui, Kastanos, Livramento e Mosquera. Profili offensivi che operano tra la trequarti e l’attacco con uno spirito competitivo elevato d in grado di performare alla grande anche a partita in corso subentrando ai titolari. Un reparto d’attacco, quello del Verona, che dunque ha subito il principale cambiamento quest’anno, migliorando il livello ed alzandolo. Tra le cessioni, invece, quella più evidente e che è balzata agli onori della cronaca sportiva è stata quella di Cabal, terzino sinistro passato alla Juventus. Una cessione per certi versi anche inattesa, dato che tale giocatore doveva trasferirsi dapprima all’Inter, ma poi con un colpo di coda della società bianconera si è trasferito alla Continassa.
Quota salvezza e obiettivi del Verona
Dopo aver visto velocemente la parentesi mercato dell’Hellas Verona, tra entrate ed uscite più o meno illustri, spostiamo ora il focus sulla quota salvezza e gli obiettivi della società in questione. Una categoria che la rosa guidata da Paolo Zanetti vuole mantenere a tutti i costi, e che rappresenta il target prioritario. Ma a combattere con essa ci saranno anche Cagliari, Empoli, Como e Lecce. Tutte società attrezzate e capaci di mettere su compagini decisamente competitive. Basti pensare a chi ha acquistato il Como di Fabregas, tra i vari Sergi Roberto, Alberto Moreno, Nico Paz o ancora Rebic al Lecce e Piccoli tra i sardi. Calciatori di livello ed esperti per una serie A davvero difficile anche nelle zone basse della classifica.
Le quote per l’obiettivo stagionale dell’Hellas
Ora passiamo al clou di questa tematica di stampo sportivo, ossia le quote che si riferiscono al Verona come una delle possibili rose a salvarsi o meno. O perché no, magari ad ambire anche ad un piazzamento finale superiore in classifica. Come per le migliori lotterie online gratis, al bar si possono fare previsioni senza dover spendere un euro. Ma, se si vuole passare all’atto pratico, è giusto controllare le varie quote che ci sono. Stando a quelli che sono gli incroci tra i principali portali online di quote sportive l’Hellas Verona viene dato come club che potrebbe retrocedere a 4.00. Cagliari ed Empoli invece a 2.20 e 2.50 rispettivamente. Mentre il Lecce si stabilisce a 3.00. Insomma quotazioni abbastanza vicine tra queste rose che condividono un comune scopo ultimo. Sottili differenze e distanze che rispecchiano anche le concomitanti bassissime differenze di qualità e livello tra le squadre in lizza per la permanenza in A. Tra esse insomma, per farla breve, l’Hellas Verona è quella che avendo la quota più alta è meno certa della retrocessione, complice anche lo straordinario risultato dell’anno scorso, rispetto ad esempio a Cagliari ed Empoli. Una quotazione che è figlia anche dello storico recente della rosa di Zanetti e delle annate passate sempre in bilico ed incerte.
Le prospettive dell’Hellas e le ambizioni societarie
Un obiettivo stagionale è direttamente dipendente dal lavoro societario di un club. Infatti parte sportiva ed economico amministrativa vanno di pari passo. Ciò che accade sul rettangolo verde è sempre conseguenza di quanto di buono o di negativo viene fatto ai piani alti societari. Quando c’è una solidità alla base di una società, con figure dirigenziali definite, con compiti precisi, allora tutto funziona e va per il meglio anche in termini di risultati sul campo. Spesso infatti le squadre ed i singoli calciatori vengono influenzati da ciò che si verifica extra campo, e quest’aspetto si riverbera poi nell’immagine generale che restituisce quella data società di calcio. Basti guardare i top club di serie A come Juventus, Inter e Milan, con le rispettive vicende societarie altalenanti, per capire come i loro risultati in A e in Europa siano stati influenzati in positivo o meno dall’azione extra calcistica. Proprietà date ai fondi, americani soprattutto, mancanza di identità sportiva, di senso di appartenenza di dirigenti e presidenti: tutto orma poi un unicum dall’impatto determinante sul destino di un club. Che sia blasonato o no, poco cambia poiché tali regole valgono per tutti. Anche, dunque, per l’Hellas Verona, che di situazioni difficili ne ha vissute nel recente periodo storico ma che al contempo ha vissuto anche parentesi gloriose. Ad oggi tale club nonostante un andamento oscillante tra A e B ha trovato finalmente una quadra ed un equilibrio tali da garantirgli una continuità anche sportiva e di rendimento. Certo le sue ambizioni non possono essere quelle delle 4 o 5 big di A, ma un principio di crescita si sta notando, in attesa di un definitivo exploit stile Atalanta, che ha vinto perfino l’Europa League, cosa che ad esempio lo scorso anno ha vissuto il Bologna. Quindi sempre società del medesimo piano che poi hanno iniziato ad intraprendere un circolo virtuoso benefico per la crescita e sviluppo dentro e fuori il terreno di gioco. Due parti di un tutto che nel calcio contano in egual maniera e che non possono prescindere l’una dall’altra salvo casi eccezionali.
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