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Cosa ci ha detto Verona-Udinese

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Appunti dopo l'importante vittoria coi friulani
Andrea Spiazzi
Andrea Spiazzi Direttore 

Gli imprescindibili. Lasciare in panchina Suslov e Duda (quest'ultimo probabilmente non al meglio) non è mai una buona idea. È andata bene a Baroni, che nei minuti finali ha tratto il meglio dai due, buttati nella mischia all'83' e decisivi nella spinta finale. Per i ragazzi arrivati a gennaio magari ci sarà tempo a salvezza acquisita, nel rush finale esperienza e qualità peseranno non poco.

Sempre più condottiero. Questo Verona è sempre più opera di Marco Baroni. Dopo quello che gli hanno combinato a gennaio ha risposto traendo il meglio dal gruppo rimasto e da quello arrivato, senza cedere alle pressioni di mandare subito in campo i nuovi. Ma educandoli poco a poco alla dura lotta per la salvezza nel campionato italiano, e dosandoli con misura. Se salva la squadra avrà tutti i meriti. Da vedere se poi fuggirà dall'Hellas di Setti come Juric e Tudor. Ma nonostante manchi un mese è come se mancasse una vita per parlare di questo, giacché tutto è ancora in ballo.

Lazovic. A Dazn parla chiaro, a gennaio doveva andarsene anche lui. Si toglie qualche sassolino potendolo fare, perché ultimamente è tornato il Lazovic d'autore che è stato per anni a Verona.

Coppolone. Baroni ci prova con quasi tutti gli attaccanti a disposizione, ma a regalare una pesantissima vittoria è Diego Coppola nato a Bussolengo 20 anni fa. Nello schizofrenico "Sliding doors" girato in via Olanda, in cui arrivano e partono decine di giocatori alla velocità del suono, che sia stato proprio un veronese, che da quando ha 8 anni indossa la maglia gialloblù, è davvero magico. Uno schiaffo alle plusvalenze, una botta di calcio e vita.

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