Intervenuto ai nostri microfoni, Antonio Di Gennaro ha dato la opinione sull'Hellas attuale e il suo Verona, campione d'Italia nella stagione 1984/1985.
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Di Gennaro: “Zanetti dovrà riuscire a creare il giusto entusiasmo”
Paolo Zanetti è un allenatore giovane che vanta già due esperienze in Serie A. Secondo lei è il profilo giusto per succedere a Baroni?
“Baroni ha fatto un miracolo insieme alla società, Zanetti viene da un campionato-due non esaltanti. A Verona c’è bisogno di un allenatore che crei entusiasmo e le prerogative per fare un campionato incentrato sulla salvezza. Il presidente e Sogliano sono sempre stati chiari: l’importante è rimanere in Serie A.”
Collegandosi alla dirigenza, è chiara la volontà di vendere i pezzi pregiati per fare cassa grazie al mercato. Alla lunga questa strategia può ripagare?
“Credo che non ci siano i presupposti per alzare il livello tecnico. Le squadre si sostengono così, la proprietà vuole questo, i tifosi sanno quali sono gli obiettivi. L’importante è scegliere i giocatori giusti e l’allenatore in grado di valorizzarli. Baroni all’inizio ha avuto problemi, a gennaio è stata cambiata la squadra ed è stato bravo a gestire la situazione e salvarsi con una giornata d’anticipo: un vero miracolo. Ora bisogna capire se ci sono le stesse possibilità anche quest’anno. E’ normale che Verona vorrebbe qualcosa di diverso vista la sua tradizione e la sua storia, ma dato il momento la società ha bisogno di questo. L’importante è prendere spunto dalla stagione passata in quanto emblematica: sembrava tutto spacciato ma credendoci è stato fatto l’impensabile.”
Cosa ne pensa dei nuovi acquisti? Su quali giocatori deve fare affidamento il Verona quest’anno?
“Mosquera e Frese sono poco conosciuti, mi auguro che lo scouting di Sogliano e di Zanetti sia consapevole di ciò che serve all’organico. Lazovic è il nostro capitano ed è un giocatore di grande rendimento. C’è da capire quale sarà il modulo e se c’è la possibilità di ingaggiare altri giocatori di esperienza.”
Quale ricordo le viene in mente pensando all’annata dello scudetto dell’85? La prossima sarà quella del 40° anniversario.
“Riguardo quella stagione conservo tanti ricordi: abbiamo fatto qualcosa di straordinario. Ci sono stati dei passaggi importanti, come la vittoria in trasferta con il Toro dove vincemmo con quel pizzico di fortuna che serve sempre in determinati periodi; il trionfo di Udine dove ci siamo fatti rimontare ma abbiamo comunque strappato un 5-3; infine il pareggio a Torino contro la Juventus. I bianconeri potevano riaprire il discorso scudetto, ma abbiamo avuto la giusta mentalità e il carattere che ci ha permesso di arrivare fino in fondo meritatamente.”
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