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Juric e la conferma, tutto aperto, con tante incertezze. E la Fiorentina spinge

Non sono i soldi a decidere, ma il progetto tecnico. Il tempo per la firma si accorcia

Redazione Hellas1903

La conferma di Ivan Juric, che era ormai vicina, ora è di nuovo incerta.

Tutto aperto, ma le dichiarazioni dei diritti interessati, dal tecnico di Spalato a Maurizio Setti, fanno capire quanto il rebus sia ancora da risolvere. La  firma non c'è.

La discriminante sta nel progetto per il prossimo Hellas. L'ha chiarito, dopo la gara con l'Atalanta, Matteo Paro, vice di Juric, amico e collaboratore strettissimo dell'allenatore croato.

Il lavoro di Juric, con il tandem che ha funzionato a meraviglia con Tony D'Amico (lo stesso Juric ha lodato il direttore sportivo, in tempi non sospetti, per come si è mosso sul mercato, in piena sintonia e condivisione), ha portato grandi risultati e ricche entrate per il club.

Adesso la richiesta è di fare un passo in avanti. Ed è qui che si arriva al bivio decisivo. Quanto in avanti? Setti ha spiegato che il Verona punta a una crescita graduale. Fuor di metafora, significa che gli investimenti saranno calibrati, che non ci saranno spese fuori dal budget tracciato.

Juric, dal canto suo, è il primo a sapere quanto si sia valutato l'Hellas in questa stagione. E sono lì a dimostrarlo le cessioni ricche di Sofyan Amrabat ed Amir Rrahmani, senza dire di quella, probabile e pure di più, di Marash Kumbulla.

Con Matteo Pessina, giocatore dall'impatto straordinario che con Juric si è consacrato tra i migliori centrocampisti della Serie A, che il Verona non potrà trattenere, ci sarà da rimettere mano in maniera notevole alla rosa.

Che fare, dunque? Juric fermerebbe all'Hellas: tanto ha dato ai colori gialloblù, tanto ha ricevuto, con un rilancio in grande stile dopo le stagioni "sballate" al Genoa. Il Verona, tra l'altro, gli assicurerebbe un lauto aumento d'ingaggio. Ma un professionista deve fare delle valutazioni il più possibile oggettive e appropriate.

Con la Fiorentina che è disposta a fargli i classici ponti d'oro, con Amrabat già in viola e, chissà, pure qualche altre pupillo da consegnargli (lo stesso Pessina), con un patron colmo di risorse economiche qual è Rocco Commisso, dire di no, a essere sinceri, sarebbe difficile per chiunque.

Se Juric dira di sì al Verona, sarà perché gli saranno state date totali garanzie sulla competitività della rosa. E il confronto, che era vicinissimo a una soluzione favorevole e che, in questo momento, è in stand-by - tra domani e lunedì sono attesi sviluppi -, è tutto qui. Non è poco, già.

 

M.F.

 

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