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Napoli-Verona, gli appunti. Per chi l’ha vista e per chi non c’era (per metà)

I tifosi presi in giro, l'attacco fantasma dell'Hellas, l'orgoglio dei ragazzi di Juric

Andrea Spiazzi

Che i tifosi del Verona a Napoli e in altri stadi vengano fatti entrare in ritardo non è una novità. Con Delneri in Coppa Italia furono fatti girare sulla circumvesuviana e mandati dentro a fine primo tempo. E ce ne sarebbero a bizzeffe di esempi andando a ritroso. Che questo continui a ripetersi, tuttavia, è un fatto molto grave. Una presa in giro programmata, senza alcuna motivazione seria, quantomeno non ancora comunicata. Spiegazioni giustamente richieste da Setti. Quindi, oltre al salasso biglietti la beffa di entrare solo per il secondo tempo nel settore ospiti “sgraditi”, ma graditi i danè dei loro tagliandi, si immagina (incasso di circa 24 mila euro). Bel modo per predicare pace tra due tifoserie acerrime rivali dagli anni ottanta.

Venendo alla partita, ci tocca, ahinoi, di ripeterci. Già dopo 5 gare senza gol degli attaccanti abbiamo alzato l'attenzione su un fatto che non poteva essere solo figlio della sfortuna o dei pali. A cacciarla dentro in A bisogna essere buoni. Ora, nelle prossime gare gli ultimi appelli. Altrimenti si immagina che già si dovrà pensare (ma probabilmente già ci si pensa) di correre ai ripari a gennaio. Croci addosso a nessuno, ma la fotografia impietosa è quella di un reparto che per produzione sta a zero dopo 8 gare, e non servono altri commenti, se non quello di Juric, al solito chiarissimo.

Che bellezza. Vedere il Verona comandare le operazioni a Napoli è stato avvincente. I 600 fuori hanno perduto il gran bel calcio dei primi 45 minuti della loro squadra. I tempi delle valanghe di reti subite (tra tutte il 6 a 2 col quale i partenopei umiliarono l'Hellas di Mandorlini il 26 ottobre del 2014) sono finiti, si spera per sempre. I punti sono comunque zero, ma l'orgoglio è tenuto altissimo.

Vietato specchiarsi. A Napoli tutti hanno visto come sa giocare l'Hellas. Che tuttavia rimane una squadra che deve lottare per la salvezza. L'ulteriore consapevolezza delle proprie capacità deve servire per affrontare il Sassuolo con l'atteggiamento del killer, ci sia passato il termine.

Difesa. Il Verona ha un'ottima difesa, negli uomini e nella tattica. Ma di Milik ce ne sono vari in A. Quindi la maggiore responsabilità che devono prendersi gli attaccanti di cui giustamente ha parlato Juric, deve servire anche a sollevare un reparto altrimenti chiamato alla perfezione. E la perfezione non esiste e non può averla nessuno, ancor più per 38 partite. Quindi, avanti gli avanti dei blu.

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