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Saponara, nuova scommessa a Verona per il talento “fragile” che dà del tu al pallone

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Le grandi qualità rimaste in parte inespresse, le pressioni, gli infortuni, l'emotività. Ora la nuova opportunità in gialloblù
Redazione Hellas1903

Riccardo Saponara ricomincia dal Verona. Il fantasista ex Fiorentina è in cerca di riscatto dopo le ultime stagioni segnate più da bassi che alti.

Dopo gli inizi nelle giovanili a Forlì e qualche presenza a Ravenna, è ad Empoli che Saponara mette in mostra il suo potenziale. In serie B, infatti, il classe ’91, è libero di esprimere il suo gioco. Nel 2013 il Milan acquisisce il 50% del suo cartellino, ma decide di lasciarlo in prestito alla squadra toscana, a “farsi le ossa”. L’Empoli arriva alla finale play-off, ma perde contro il Livorno e rimanda il sogno della A. Saponara chiude comunque in positivo la sua stagione, con 13 reti in 40 partite e la promessa di una chiamata da Milano.

Ci sono dei momenti imprevedibili che cambiano la vita di una persona in modo altrettanto imprevedibile. A distanza di molto tempo viene naturale chiedersi che giocatore sarebbe potuto diventare il trequartista senza l’esperienza milanese. A Milano Saponara ha dovuto fare i conti con la spietata realtà della grande piazza. Prima ancora di vederlo giocare con la maglia rossonera, è stato etichettato come il “nuovo Kakà”, per via del ruolo occupato a centrocampo, o forse, per la più semplice eco che rimandava il soprannome “Ricky”. L’esordio in un derby, poi perso, di sicuro non ha aiutato. Eppure, Max Allegri che lo ha schierato per la prima volta contro l’Inter, qualcosa in lui lo aveva visto. Di fatto però, di Saponara a Milano quel poco che si è visto non è bastato. Il salto dalla B al Milan, più che una “sliding door” è stata una porta in faccia per un ragazzo ancora acerbo per un palco così importante.

A Milano non ci si può nascondere ed ecco quindi che Saponara viene rispedito in prestito a Empoli. In Toscana, sotto la guida di Sarri, Saponara acquista consapevolezza nei propri mezzi ed è di nuovo libero di giocare senza troppe pressioni. L’ambiente quasi familiare di Empoli, e il gioco di Sarri, lo proteggono dal mondo esterno e gli permettono di fare quello che gli riesce meglio: giocare a pallone.

Nel 2017 viene ceduto in prestito oneroso alla Fiorentina che crede in lui come rinforzo per il mercato di gennaio. La parentesi di Firenze sarà però segnata da qualcosa che trascende il calcio e ogni opinione di mercato: la morte di Davide Astori, il 4 marzo 2018, lascerà una cicatrice indelebile. Nei due mesi successivi alla scomparsa del capitano viola, la squadra gioca per onorarne il ricordo e Saponara diventa il faro del centrocampo, dove ogni azione passa da lui. Al termine di una stagione così difficile, le strade con la Viola si dividono e Saponara mette a curriculum una serie di brevi esperienze in prestito alla Sampdoria, al Genoa e a Lecce, dove gli infortuni si susseguono, e dove del talento si vede appena qualche scintilla. Nel 2021 a La Spezia, sotto la guida di Vincenzo Italiano, Saponara ritrova quella voglia di giocare a calcio che sembrava sparita e continuamente messa sotto attacco dai ripetuti stop muscolari.

Rientrato a Firenze, ritrova anche Italiano, che lo vuole rivalutare in una nuova dimensione: come esterno nel 4-3-3. In questo ruolo già sperimentato brevemente a La Spezia, Saponara offre prestazioni eccellenti che testimoniano l’autenticità del talento del giocatore.

L’ultima stagione si è chiusa con 29 presenze e 4 gol con la maglia viola in Serie A. Ha poi collezionato 2 reti in 10 presenze nella Conference League persa rovinosamente dalla Fiorentina a Praga a pochi minuti dal novantesimo.

Riccardo Saponara è un giocatore emotivo in un mondo che fa di questa caratteristica una fragilità. Sa di aver perso quel treno che passa una sola volta nella vita, eppure è disposto ancora a mettersi in gioco. In un mercato segnato da meteore che scelgono la strada dei facili soldi arabi, Saponara è pronto a mettersi nuovamente in discussione. Si potrà dire di tutto, ma certo è che il trequartista non scappa di fronte alle difficoltà. Allo stesso modo il Verona deve riscattarsi dopo lo spavento della stagione scorsa.

Il talento del classe ’91 è indubbio, anche se è spesso rimasto inespresso. Ora si tratta di ritrovare la continuità di prestazioni per poter garantire a Baroni un giocatore esperto che può ancora fare la differenza con una giocata.

Il Verona ha scommesso su di lui e ora sta al ragazzo ripagare la fiducia.

Francesca Ballarin

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Saponara arrivato a Primiero. Foto Hellas Verona - 22/07/23

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