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Verona, l’anima è salva. Tudor sterza e riacciuffa l’Hellas perduto

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Cronaca di come a un errore si possa rimediare

Andrea Spiazzi

Sterzata a 180 gradi e propulsione a curvatura verso l'iperspazio. Igor Tudor in pochi giorni acciuffa per i capelli un Verona demoralizzato, arrendevole e soprattutto chiamato, con Di Francesco, a muoversi a giri ridotti, cercando la ragnatela invece di puntare dritto al cuore del ragno. Si era visto anche qualcosa di buono? Già, ma i punti stavano a zero. Un errore grave, quello della dirigenza gialloblù, aver pensato che il calcio di Di Francesco potesse adattarsi a quello del mago Juric. Un errore che, vista l'incredibile partita con la Roma, pare sulla netta strada di poter essere rimediato. L'importante è saper vedere dentro alle situazioni e avere il coraggio di fare una scelta forte. A un professore del pallone, di cui questa squadra non aveva bisogno, è subentrato un leader dello spogliatoio. Intelligente nel capire che l'Hellas aveva solo bisogno di ritrovare la spinta perduta e la traccia sepolta. La traccia indelebile di Juric, che era rimasta forgiata nell'anima di questo gruppo.

Ian Solo Tudor ha caricato tutti sulla Millennium Falcon e, dopo una bella scrollata ai marchingegni ossidati, è decollato e ha pigiato il propulsore. Roma battuta con merito. Delirio al Bentegodi. Gente che ci scrive di un risveglio mattutino celestiale.

"La squadra è forte" dice Tudor. E ne ha ben ragione. A fine mercato l'abbiamo scritto, mentre qualcuno supplicava di prendere Ribery, boccheggiante in campo e a scartamento ridotto con la Salernitana. Bravo Davide Lippi a piazzarlo. Bravo il Verona a non cedere alla richiesta di Di Francesco. Sì, vi sveliamo il retroscena. Il francese, grande campione del tempo che fu, lo chiese espressamente l'Eusebio, trovando il no dell'Hellas. Che guarda al futuro, sempre e comunque. Che a qualche colpo di classe di un trentottenne preferisce costruirsi Cancellieri. Che con Zaccagni ha fatto un capolavoro, economicamente parlando, dopo che il ragazzo, spinto dal procuratore Tinti, non ha voluto rinnovare sperando nel trasferimento. Lo spettro del parametro zero, i milioni, invece, incassati. E mica chiamando Gigetto a sostituirlo, ma uno come Caprari, che, per chi non lo avesse ancora conosciuto, solo la partita con la Roma basta e avanza per capire quanto possa essere incisivo e anche più forte del bravissimo Zac.

Per non esaltarci troppo, e sarebbe fuori luogo, diciamo subito che 40 punti li firmeremmo subito, poi vedremo lungo la strada. Non è mai facile raddrizzare una situazione come quella in cui si era cacciato il Verona. Bravo D'Amico, dopo l'errore, a porvi rimedio senza tentennamenti. Bravissimo Ian Solo Tudor che ha capito i tasti da premere innestando l'iperguida. Buon viaggio Verona, e che la Forza sia con te.

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