Shock, delusione, senso di smarrimento. A caldo difficile che i sentimenti siano altri. Annunciatissimo già da domenica, come una spada che trafigge il cuore gialloblù di moltissimi arriva il saluto di Ivan Juric al Verona. La scelta l'uomo di Spalato l'aveva già fatta. Inutili i tentativi di trattenerlo.
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A Ivan Juric solo un grande GRAZIE
Del "matto" di Spalato il miglior calcio a Verona dopo quello di Bagnoli
Il Verona è arrivato ad offrirgli un contratto quasi al pari del Torino. Ma non era una questione di stipendio. L'Hellas non poteva garantirgli alcun investimento di rilievo nella rosa, se non prima vendendo i giocatori. Una storia nota, niente di nuovo. Normale per chi battaglia per la sopravvivenza in A e nel calcio, perfino dopo laute plusvalenze. Ma che a lui non andava giù. "La situazione non è cambiata" le ultime parole, in proposito, di Juric, che ha voluto andarsene per seguire la sua legittima ambizione e per uscire da una situazione che non lo entusiasmava più. Molti i segnali dati dal tecnico in questo senso negli ultimi mesi. Un uomo che via via mostrava la sua insofferenza pur manifestando il suo legame con Verona e con quella che, giustamente, sentiva come la sua "creatura": una squadra che, molto anche grazie alle intuizioni di Tony D'Amico, aveva forgiato alla battaglia.
Juric si torceva interiormente da tempo, impossibilitato a far crescere quella creatura viste, ma mai da lui "accettate", le possibilità della società, che pur a gennaio gli aveva preso Lasagna mica per due noccioline. Una squadra che lui, un illuminato del mestiere di allenatore, ha portato a esprimere il miglior calcio dopo quello di Osvaldo Bagnoli. Come allora mai abbiamo assistito a un Hellas così rispettato e temuto da tutti, che su tutti i campi sapeva imporre il suo gioco, il suo carattere, la sua sicurezza almeno fino al raggiungimento dell'obbiettivo di stagione.
Alcuni ora lo definiscono "traditore" o "mercenario", anche solo per la delusione di non averlo più. Ma di odio e risentimento se ne legge già troppo in giro.
Verona è una città e una piazza calcistica splendida, però il mondo del pallone, specie per i fuoriclasse come il "matto" di Spalato, non finisce qui, va oltre le sue mura. Si deve accettare. Personalmente, pur con enorme dispiacere per la sua partenza, dico a Ivan Juric solo un grandissimo GRAZIE.
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