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LA NUOVA PARTITA DEL VERONA

Non sarà più il Verona di Sean Sogliano, il prossimo. O, per chiarire il dettaglio, non sarà un più un Verona CON Sean Sogliano. Differenti punti di vista con la proprietà, un rapporto, quello con Maurizio Setti, che si è sgretolato, una...

Matteo Fontana

Non sarà più il Verona di Sean Sogliano, il prossimo. O, per chiarire il dettaglio, non sarà un più un Verona CON Sean Sogliano. Differenti punti di vista con la proprietà, un rapporto, quello con Maurizio Setti, che si è sgretolato, una distanza che si è allargata fino a diventare frattura. Non un rottura rumorosa, quella tra Sogliano e il presidente, ma che è il prodotto di un reciproco rispetto che non si è esaurito.

Capita che, tuttavia, una relazione nasca secondo determinati presupposti e si sviluppi secondo altri. E portarla avanti, a quel punto, risulta malsano per ambo le parti. L’ha capito Sogliano, che ha detto con chiarezza come la pensa a Setti già domenica scorsa, ribadendolo coram populo durante il gala per il trentennale dello Scudetto in Gran Guardia, martedì.

Sta nascendo un Verona nuovo. Quello che tra due domeniche chiuderà la stagione. L’era di Sean andrà in archivio con il marchio dei risultati. Dato inoppugnabile, questo: la promozione in Serie A, due salvezze in anticipo che hanno il copyright forte del ds, bravo ad affiancare Andrea Mandorlini, carattere sanguigno da governare a fronte di tensioni inevitabili che si verificano in un’annata.

Il futuro lo disegnerà Riccardo Bigon, quando si sarà svincolato dal contratto che lo lega al Napoli. La sua impronta, calibrata su quella di Sogliano, sarà meno incisiva in via diretta. Bigon non è un dirigente interventista, è uomo di metodo, abile ad affidarsi ad una rete di scouting articolata. E si interfaccerà con il dg dell’Hellas, Giovanni Gardini, suo primo “sponsor” davanti a Setti e amico di antica data.

Sarà il Verona di Mandorlini, che va verso un rinnovo pluriennale e che avrà maggiori responsabilità all’interno delle scelte dei mercato e nella gestione dello spogliatoio, contesto in cui Sogliano gli ha dato soventi appoggi dal 2012 a oggi. Un’altra sfida, un altro modo per mettersi in discussione. Mandorlini avrà impegni superiori: insieme a Gardini – e Bigon – dovrà confermare i risultati ottenuti dall’Hellas fino a questo punto.

Siamo soltanto all’inizio, ma la prossima partita del Verona è già cominciata. E non è quella di domenica prossima a Parma.

MATTEO FONTANA

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