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Missione compiuta e secondo, seppur virtuale, posto in classifica centrato.
Spiace per la Pro Vercelli che matematicamente retrocede, ma la vittoria per 3-1 del Verona è sacrosanta. Necessaria, vista la necessità di mettere pressione a Livorno ed Empoli in vista delle gare di domani che vedono i toscani a Terni e i ragazzi di Sarri a Vicenza.
Cacciatore, Gomez e Sgrigna firmano i tre punti davanti ad un Bentegodi che sa di A, per numero di presenze e calore. Cresce l’entusiasmo, il sogno si avvicina.
Partenza razzo del Verona che si muove soprattutto a destra cercando le volate di Cacciatore che, dopo un paio di cross sbilenchi trova la mira: la Pro Vercelli sta in trincea.
Subito vicini alla rete Gomez (diagonale parato) e Cacia che fa il funambolo da sinistra e costringe Valentini al miracolo (deviazione sulla traversa). Bacinovic playmaker non è Jorginho, che appare opaco come mezzala destra.
Il Verona è però un rullo e le imprecisioni sono compensate dalla foga agonistica tanto cara a Sogliano.
La Pro ci mette orgoglio e va anche vicina al vantaggio, in particolare al 27’ con Iemmello che si invola sulla destra e, rientrando calcia a botta sicura: fuori di un soffio. Dai e dai il Verona passa: è il 34’ quando Sgrigna si inventa un cross dalla sinistra a superare la difesa, irrompe Cacciatore che al volo di destro insacca.
La gara si sblocca, anche se i piemontesi non calano le brache e riescono a portarsi negli spogliatoi col minimo svantaggio.
Bianchetti sostituisce Maietta (probabile problema fisico) ad inizio ripresa.
Il Verona si getta subito a caccia del due. Cacia viene abbattuto in contropiede ai 20 metri (ammonito Ranellucci). La punizione di Sgrigna al 6’ si impenna per una deviazione con la palla che giunge indisturbata sui piedi di Gomez. Per l’argentino (arrivato a quota 10 reti) è un giochetto cacciare dentro il 2-0.
Game over, la Pro Vercelli si congeda lentamente, ma con onore, dalla B in un Bentegodi sempre più entusiasta (17.300 gli spettatori). C’è tempo per il terzo gol. Martinho (sempre eccellente) inventa per Sgrigna che al 34’ appoggia in rete. Tripudio.
Bordin saggiamente decide poi di togliere il brasiliano (applauditissimo), preservandolo per Castellammare. Iemmello con un’incursione realizza il meritato gol della bandiera: 3-1 e sotto la doccia.
Finisce in gloria, con la curva che rispolvera i cori delle occasioni migliori.
ANDREA SPIAZZI
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