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Molti sport fanno bene. Questo lo sappiamo. Ma dire “fa bene” è un po’ come dire che bere acqua è importante. Serve una risposta migliore. Serve capire come funziona. E nel caso del basket, soprattutto per le donne, il discorso si fa interessante. Perché non è solo questione di calorie bruciate. È una questione ormonale.
E qui non parliamo di medicina teorica. Parliamo di cicli mestruali che si modificano. Di energia mentale che cambia. Di ormoni che, sotto pressione e fatica, riscrivono il modo in cui il corpo lavora, reagisce, si adatta.
Quando si parla di performance, si guarda sempre ai muscoli. Forza, resistenza, agilità. Ma dietro tutto questo c’è un sistema biochimico che lavora silenziosamente. E per le donne, gli ormoni sono una parte fondamentale di quell’equilibrio.
Il basket, con la sua intensità mista — scatti, salti, contatto fisico, pausa, poi di nuovo corsa — è uno sport che stimola costantemente la produzione di ormoni regolatori. Parliamo di:
E tutto questo accade durante una partita, non in laboratorio.
Uno degli effetti meno discussi del basket sul corpo femminile è la regolazione del ciclo mestruale. Non per tutte, certo — ogni corpo è un caso a sé — ma molte atlete riportano una maggiore regolarità.
Il motivo? L’attività fisica costante, ma non estrema. Il basket, praticato con una certa frequenza e senza carichi eccessivi, tende ad abbassare i picchi di stress cronico. E questo, a lungo termine, può migliorare la stabilità ormonale.
Ovviamente, c’è anche il rovescio della medaglia: allenamenti eccessivi, dieta non equilibrata e stress psicologico possono portare al fenomeno dell’amenorrea (assenza di ciclo). Ma questo riguarda sport con livelli estremi di intensità o restrizione. Il basket, se gestito con criterio, rimane in una zona “sana”.
Chi gioca a basket lo sa: non è solo uno sport fisico. Richiede lettura rapida, decisione istantanea, reattività emotiva. È un mix tra scacchi e sprint. E questo ha un impatto preciso sul profilo ormonale cerebrale.
Durante una partita, i livelli di noradrenalina e dopamina salgono. Sono ormoni che aiutano la concentrazione e l’umore. In parole povere: più giochi, più ti senti lucida. Più ti muovi, più ti “accendi”.
Non è solo sensazione. È biochimica.
Ed è proprio in momenti così, quando il corpo è carico, ma la testa vuole rilassarsi, che cerchi un piccolo reset. Alcune mie compagne si staccano con un podcast, altre con una camminata. A volte, anche un giro su Candy Spinz — non per giocare seriamente, ma per alleggerire la mente. Colori, suoni, zero pressione. È come togliere la fascia elastica dopo un allenamento: piccolo gesto, grande sollievo.
Sorpresa per molti, ma sì: anche le donne producono testosterone. In quantità minori rispetto agli uomini, certo, ma comunque rilevanti. E indovina? Il basket lo stimola.
Non parliamo di crescita muscolare tipo culturismo. Parliamo di:
Il bello è che tutto questo avviene in modo naturale. Senza supplementi, senza strane diete. Solo con una palla, un campo e un po’ di sudore.
Dietro ogni variazione ormonale c’è un asse di comando: ipotalamo > ipofisi > ovaie. È il circuito che regola la produzione degli ormoni sessuali. Quando ti alleni — e soprattutto quando recuperi — quell’asse riceve segnali positivi. È come se il corpo dicesse: “Va tutto bene, possiamo lavorare in equilibrio.”
E qui entra un altro fattore sottovalutato: la qualità del sonno. Dopo una partita ben giocata, il corpo rilascia melatonina con più regolarità. Dormi meglio. Recuperi meglio. E gli ormoni ringraziano.
Molti cambiamenti ormonali non si notano a occhio nudo. Non hai più muscoli, non perdi dieci chili, non ti spunta una luce sulla fronte. Ma ti senti diversa. Meno irritabile. Più reattiva. Più... presente.
E quando cominci a notare che il tuo corpo risponde meglio a tutto — dal ciclo alla digestione, dalla pelle all’energia mentale — capisci che il basket non è solo un hobby. È una leva chimica. Una terapia naturale. Una palestra ormonale.
Il basket, per una donna, è più di uno sport. È un sistema di autoregolazione biologica. Ti cambia dentro. Ti riassetta. Ti allinea.
E la parte più bella? Succede senza che tu debba capirlo. Tu corri, salti, difendi. Il tuo corpo fa il resto.
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