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Bilancio Hellas, perdite per oltre 11 milioni

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L'analisi del Trust "Verona col Cuore" evidenzia i numeri economici della gestione del club
Redazione Hellas1903

Il Trust "Verona col Cuore" ha analizzato il bilancio dell'Hellas al 30 giugno 2023.

Questo il risultato dello studio condotto.

"11.710.460 (UNIDICI MILIONI SETTECENTODIECIMILA QUATTROCENTOSESSANTA) EURO… di perdita. Questo il risultato economico della gestione 2022-2023 dell’Hellas Verona (Anno XI dell’era Setti). Un risultato economico che non lascia per nulla tranquilli.

Ma prima di esaminare nel dettaglio il bilancio 2022-2023, riteniamo utile dare una lettura della Relazione della Società di revisione Indipendente, datata 15 novembre 2023 (anomalia, perché sia il Bilancio che la Relazione sulla Gestione sono datate 30 novembre 2023… un refuso?).

La relazione della Società di revisione contiene un Richiamo di informativa in relazione a quanto evidenziato dall’Amministratore Unico nella Relazione sulla Gestione, dove al paragrafo “Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell’esercizio” si specifica che “conseguentemente alle previsioni economico-patrimoniali riferite al primo semestre dell’esercizio 2023/2024 (chiusosi il 31 dicembre 2023 NdA), nonché alla mancata realizzazione delle plusvalenze ipotizzate ad inizio stagione, la situazione economico-patrimoniale riferita al 30 settembre 2023, evidenzia una perdita in formazione rilevante. Da un punto di vista finanziario si segnala quindi che il fabbisogno dell’esercizio che si chiuderà al 30 giugno 2024, sulla base delle previsioni effettuate, sarà coperto sia da anticipi su crediti futuri quali diritti televisivi e plusvalenze ipotizzabili nel mercato invernale sia, eventualmente, da interventi sul capitale da parte dell’azionista”.

Ecco spiegato quindi perché a nemmeno mercato aperto già si parla delle cessioni di Hien, Doig, Terraciano, Diao… e da qui al 31 gennaio vedremo chi altri …

Ma torniamo alla Relazione della società di revisione.

Con riferimento agli interventi sul capitale da parte dell’azionista,“l’Azionista unico (STAR BALL SRL) ha confermato irrevocabilmente il proprio impegno a fornire all’Hellas Verona FC S.p.A. un adeguato sostegno finanziario secondo le necessita della società al fine di garantire così la continuità aziendale, prendendo a riferimento un periodo futuro di 12 mesi. Tale impegno è stato altresì formalizzato mediante il rilascio da parte de socio unico di una support letter, datata 10 novembre 2023, con durata fino all’approvazione del bilancio al 30 giugno 2024, finalizzata a garantire un adeguato sostegno finanziario affinché la società adempi alle obbligazioni assunte”.

In parole povere, se il 2022-2023 è stato difficile, la stagione in corso appare drammatica: e quindi occorre vendere a gennaio per fare plusvalenze e probabilmente se le esigenze finanziarie saranno superiori interverrà Star Ball, l’Azionista Unico (!).

Si salvi chi può!

Da dove nasce questa perdita mostruosa?

L’esercizio 2022-2023 vede ricavi complessivamente per oltre 98 milioni di Euro. La voce più rilevante è rappresentata dai proventi televisivi, pari ad Euro 34 milioni, seguito da plusvalenze per Euro 31 milioni, proventi per prestiti di giocatori per Euro 8 milioni, sponsorizzazioni per 9 milioni ecc., altri ricavi da gestione calciatori per circa 5 milioni di Euro.

Analizziamo le plusvalenze che permettono anche di capire a quanto sono stati ceduti alcuni giocatori:

- Ilic, ceduto per 15,7 milioni, plusvalenza di 8 milioni

- Casale, ceduto per 7 milioni, plusvalenza di 6,7 milioni

- Caprari, ceduto per 8 milioni, plusvalenza di 5,4 milioni

- Simeone, ceduto per 12 milioni, plusvalenza di 3,6 milioni

- Barak, ceduto per 6 milioni, plusvalenza di 2,5 milioni

- Pandur, ceduto per 1,4 milioni, plusvalenza di 800 mila, e infine

- Sulemana, ceduto per 4 milioni, plusvalenza di 4 milioni (e qui si spiega la cessione a tempo di record entro il 30 giugno 2023 per fare rientrare questa plusvalenza in questo esercizio ed evitare una perdita più significativa).

Relativamente ai prestiti vi sono proventi per 3,2 milioni di Euro per Caprari, per 3 milioni per Simeone, per 1,5 milioni di Euro per Barak.

Il trio meraviglia di Tudor (Barak, Caprari e Simeone) complessivamente ha portato ricavi per circa 19 milioni di Euro.

Ancora, altri proventi da premi e/o indennizzi attivi per Euro 4 milioni di cui 1 milione per Casale, 1,5 milioni per Cancellieri e 1,2 milioni per Udogie.

Con tutti questi ricavi si dovrebbe essere abbastanza tranquilli…

Magari!

Invece i costi della produzione ammontano a 107 milioni circa, di cui Euro 54 milioni per il costo del personale (Euro 39 milioni nella stagione precedente, con un aumento di 15 milioni di Euro), Euro 25 milioni per ammortamenti (gran parte per l’ammortamento dei diritti alle prestazioni dei giocatori), Euro 15 milioni per servizi e Euro 8 milioni per oneri diversi di gestione.

Il compenso dell’Amministratore ammonta nel 2022-2023 ad Euro 1,3 milioni (meno della metà della scorsa stagione... Son tempi duri per tutti).

Si segnalano tra i costi la svalutazione dei crediti vantati verso la Women Hellas Verona per Euro 920 migliaia.

Rilevante è anche il peso degli oneri finanziari che ammontano a 4,5 milioni di Euro su un indebitamento finanziario al 30 giugno di 70 milioni di Euro.

Passiamo allo stato patrimoniale, partendo subito da un dato preoccupante: il patrimonio netto che per effetto della perdita rilevata scende a poco più di 2 milioni di Euro, al di sotto del capitale sociale.

Tra le attività le voci più significative sono le immobilizzazioni immateriali (Euro 68 milioni), i crediti verso altre società di calcio (Euro 61 milioni) e le imposte anticipate (principalmente su perdite fiscali) per Euro 14,5 milioni.

Alcune note: i giocatori con maggior valore residuo sono Lasagna (Euro 5,5 milioni), Henry (Euro 4 milioni), Cetin (Euro 3,5 milioni), Hongla (Euro 3,2 milioni), Duda (Euro 3,1 milioni), Hien (3 milioni), Cabal (Euro 2,9 milioni), ecc.

Tra i crediti verso società di calcio si segnalano i crediti per la cessione di Ilic (Euro 15,7 milioni), Simeone (Euro 12 milioni), Cancellieri (Euro 8,5 milioni), Sulemana (Euro 4 milioni), Udogie (Euro 2,6 milioni), Zaccagni (Euro 2,4 milioni), Casale (Euro 2 milioni).

Tra le passività evidenziamo debiti finanziari per circa 70 milioni di Euro, debiti verso fornitori per 17 milioni di Euro, debiti tributari per 17,7 milioni di Euro, di cui 14,2 milioni rateizzati, debiti verso Enti (altre società / Lega) per Euro 30,4 milioni.

Altra situazione di allarme arriva dalla lettura del paragrafo sui fondi rischi dove è segnalato un contenzioso tra l’Hellas Verona S.p.A. e il Parma AC in Amministrazione straordinaria “relativo a vicende (compravendita giocatori) risalenti agli anni 1998-2003. La controversia è ora pendente avanti la Corte di Cassazione. Nei precedenti gradi di merito, la Società era stata condannata a pagare a Parma AC, a titolo di risarcimento del danno, la somma di 14 milioni + rivalutazioni e interessi. La Società ha acquisito 4 pareri pro-veritate di 4 autorevoli professori universitari, che hanno concordemente concluso per la palese erroneità (in fatto e in diritto) delle pronunce di merito, rilevando l’inesistenza di qualsiasi diritto di Parma Ac al risarcimento del danno, la quale, dalle vicende risalenti agli anni 1998-2003, non solo non ha subito pregiudizio, ma si è sensibilmente arricchita, maturando cospicue plusvalenze. Anche i legali, incaricati di assistere la Società nel giudizio di Cassazioni, hanno espresso un parere scritto, ove hanno dichiarato – alla luce di specifici precedenti della giurisprudenza di legittimità – la manifesta fondatezza delle difese svolte dalla Società nel giudizio di cassazione e l’ingiustizia della condanna.

La società è pertanto convinta che verrà accertata l’inesistenza del debito e annullata la condanna. Nel descritto contesto – a fronte dei concordi, plurimi e convincenti pareri acquisiti, redatti da autorevoli specialisti della materia – l’amministratore ritiene di non dover stanziare alcun fondo rischi”.

Insomma, a fronte di una condanna in primo e secondo grado di pagare un risarcimento danni di 14 milioni, non viene stanziata alcune cifra confidando che la condanna venga rivista".

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