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Binda: “Verona, il secondo posto può essere tuo”

“Il Verona può sfruttare un calendario migliore delle rivali, e il suo pubblico lo fa volare”. Nicola Binda, responsabile delle pagine sulla serie B per la Gazzetta dello Sport, crede che i gialloblù possano farcela a centrare la promozione....

Redazione Hellas1903

“Il Verona può sfruttare un

calendario migliore delle rivali, e il suo pubblico lo fa volare”. Nicola

Binda, responsabile delle pagine sulla serie B per la Gazzetta dello Sport,

crede che i gialloblù possano farcela a centrare la promozione. Inchinandosi tuttavia

alla prima della classe, il Toro. “La squadra di Ventura – spiega – ha una

maturità superiore e, come a Bari, è in grado di gestire anche il punticino in

trasferta, che alla fine paga. Magari non attraverso un grande spettacolo, ma

muove la classifica, oltre ad avere due turni da recuperare”. L’Hellas viene da

un’altra sconfitta esterna, ma Binda non ne fa un dramma. “In questo momento

della stagione può succedere di inciampare, e non è così scandaloso. Affrontare

squadre che si devono salvare e che giocano alla morte non è facile. Sono

cadute la Samp, sempre col Crotone, e sabato scorso il Sassuolo con il Gubbio”. Veniamo,

allora, alle rivali per il secondo piazzamento. “Gli emiliano faranno fatica,

credo che nel finale possano essere penalizzati dalla poca maturità nelle

scalate importanti – dice Binda – mentre è stato impressionante il risveglio

del Pescara a Padova. Credo, tuttavia, che gli abruzzesi abbiano poca qualità

nelle seconde scelte, al contrario del Verona che gode di un’ampia rosa di

giocatori che possono garantire ottimi livelli di rendimento, che partano dall’inizio

o che entrino in corso d’opera”. Sarà, dunque, anche una sfida tra Zeman e

Mandorlini. “Con il secondo in vantaggio – puntualizza – perché ha già vissuto

momenti simili, ci è già passato, il boemo no. Inoltre il gioco di Zeman, testa

bassa e pedalare, può essere un’arma a doppio taglio”. Infine c’è il fattore

Bentegodi. “Giocare davanti a ventimila persone o ti taglia le gambe o ti

esalta, e nel caso dell’Hellas vale la seconda ipotesi. Così, lo stadio di casa

diviene un vero e proprio fortino, uno scrigno nel quale far accrescere il

proprio tesoro”.

Andrea Spiazzi

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